Da Trieste a Verona ci vogliono poco più di 2 ore per coprire una distanza di circa 260 chilometri. Insomma, nel pieno Nordest non può certo sorprendere che le Generali abbiano deciso di sottoscrivere gran parte dell’aumento di capitale di Cattolica (300 milioni su un fabbisogno complessivo di 500 milioni) diventando il primo azionista del gruppo veronese con una quota di capitale del 24,4% del capitale, e potrà aumentare ulteriormente la sua partecipazione sottoscrivendo in opzione il successivo aumento di capitale per altri 200 milioni di euro.
Dalle parti di Verona si apre quindi una nuova era, quella della partnership strategica tra i due gruppi assicurativi del Nordest che prevede, tra le altre cose, prevede la trasformazione di Cattolica in spa. Tre i pilastri del rapporto tra Generali e Cattolica: accordi industriali e commerciali su 4 aree strategiche di business (Asset management, Internet of Things, Business Salute e Riassicurazione); la sottoscrizione dell’aumento di capitale previa trasformazione in spa; modifiche alla governance di Cattolica a tutela dell’investimento.
“La partnership strategica con Cattolica è un’opportunità unica, oggi in Italia, di crescita profittevole nell’asset management e nei servizi innovativi ai clienti danni, pilastri della nostra strategia Partner di Vita 2021”, ha sottolineato Marco Sesana, Country Manager & Ceo di Generali Italia e Global business Lines, aggiungendo che questa collaborazione “ci permette di estendere i nostri servizi sulla salute e la telematica, grazie alle piattaforme innovative di Generali Welion e Generali Jeniot agli oltre 3,5 milioni di clienti di Cattolica”.
Paolo Bedoni, Presidente di Cattolica Assicurazione, e Carlo Ferraresi, Direttore Generale di Cattolica, sottolineano in una nota che la partnership strategica con Generali rappresenta un “progetto rilevante nella storia di Cattolica che, con l’obiettivo di preservare la centralità del territorio, dei clienti e dei dipendenti, offre un’importante opportunità di creazione di valore per i soci e azionisti. Attraverso questo accordo il gruppo Cattolica potrà beneficiare per i suoi clienti di nuovi e innovativi servizi del gruppo Generali e potrà rafforzare la propria posizione di capitale”.
L’aumento di capitale riservato ha un valore di 300 milioni di euro e prevede l'ingresso di Generali come azionista rilevante di Cattolica con una quota del 24,4% (calcolata scomputando le azioni proprie). L’operazione prevede l’emissione di 54,054 milioni di azioni di Cattolica a favore di Generali ad un prezzo di emissione per azione pari a 5,55 euro.
Cattolica convocherà l’assemblea straordinaria entro il 31 luglio per deliberare la trasformazione in spa mentre entro il 15 di luglio il cda approverà l’aumento di capitale da 300 milioni (con l’emissione di 54,054 milioni di azioni da 5,55 euro l’una) e la seconda tranche, in opzione, per altri 200 milioni di euro.