La Campari ha recentemente subito un attacco hacker in piena regola. Dal 1 di novembre, infatti, il gruppo italiano è sotto assedio informatico e non riesce ancora a tornare alla normalità.
Come riporta il sito www.difesaesicurezza.com, il gruppo hacker Ragnar Locker, per molti il degno successore di Maze, avrebbe trafugato, nei data base del gruppo Campari, ben due terabyte di file non criptati. Tutto questo, in cambio di 15 milioni di dollari. Campari avrebbe subito contattato FBI, polizia postale e tutti gli enti preposti alla tutela della privacy, ma i dati erano già stati sequestrati.
Il gruppo di cyber criminali ha ora cominciato a diffondere i dati rubati a Campari. Lo ha fatto sul suo blog, con due archivi scaricabili solo tramite browser Tor. Lo ha denunciato l’esperto di cybersecurity Roberto Catalano.
Sarebbero per ora resi disponibili documenti con i nomi degli impiegati, accordi NDA e file aziendali. Il gruppo aveva lanciato nei giorni scorsi un ultimatum all’azienda italiana, intimandole di avviare trattative entro il 10 novembre, altrimenti avrebbe gradualmente condiviso le informazioni sottratte. Inoltre, per aumentare il pressing, ha lanciato una campagna pubblicitaria su Facebook, sfruttando il profilo di un dj hackerato.