L’Ania ha comunicato i dati relativi all’andamento della raccolta premi nel 2022. La raccolta complessiva delle imprese di assicurazione nazionali e delle rappresentanze per l’Italia di imprese extra-europee “ha sfiorato i 130 miliardi con un calo, in termini omogenei, del 7,2% rispetto al 2021.
I premi dei rami Danni della assicurazioni italiane sono aumentati del 4,6%, raggiungendo i 35,7 miliardi. L’Ania spiega che la crescita va attribuita “ai rami diversi dal ramo rc auto (+8,2%) mentre quest’ultimo, che ha un peso ancora rilevante nel mercato assicurativo danni, ha registrato nel 2022 un’ulteriore riduzione dei premi contabilizzati (-2,1%)”.
La contrazione del ramo Rc Auto è attribuibile al calo registrato dai premi medi che, in base alle stime associative, si sono ridotti nel 2022 del -2,4% e il cui effetto sul volume complessivo della raccolta è stato in parte compensato da un aumento del parco di veicoli assicurati (circa +1%). Per quanto riguarda gli altri rami Danni, questi sono stati certamente influenzati dalla positiva fase ciclica del PIL la cui crescita è stata sostenuta dalla domanda nazionale ma anche da una forte espansione dei consumi delle famiglie. La crescita complessiva di questo comparto è stata dell’8,2% e sono risultati in aumento i premi di tutti i rami; quelli che hanno registrato una variazione positiva uguale o superiore alla media sono stati i seguenti: Rc Generale (+8,2%), Altri danni ai beni (+8,3%), i rami Credito e Cauzione (+10,5%), Malattia (+12,5%), Trasporti (+13,8%) e il ramo Perdite Pecuniarie i cui premi crescono del 23,3%. Hanno mostrato tassi di crescita inferiori alla media ma comunque positivi i rami: Infortuni (+4,3%), Incendio (+6,2%), Corpi veicoli terrestri (+6,3%), Tutela legale (+6,4%), Assistenza (+7,0%).
Nel 2022, l’incidenza della raccolta Danni sul Prodotto Interno Lordo è pari all’1,9%, in linea con l’anno precedente.
Il business Vita, invece, ha risentito del difficile andamento dei mercati finanziari: i premi, pari a 94 miliardi, hanno evidenziato un calo (-11%), in particolare per quanto riguarda i prodotti Linked”.
Il calo è stato determinato essenzialmente dalle polizze Unit-Linked (ramo III) e solo in modo marginale dalle polizze tradizionali (ramo I). I premi di ramo III (Polizze Linked) sono diminuiti nel 2022 di oltre il 27% (per un ammontare che è sceso sotto i 29 miliardi), come conseguenza di una generalizzata volatilità dei mercati borsistici che hanno registrato – nel corso dell’anno – una riduzione significativa degli indici, con le quotazioni che hanno raggiunto valori inferiori a quelli del 2021. Anche i premi relativi ai contratti Vita tradizionali di ramo I – Vita umana si sono ridotti ma in misura più contenuta (-2,6%, con un volume di 60,6 miliardi) mentre i premi delle polizze tradizionali di ramo V – Capitalizzazione sono aumentati del 7,5% (con un volume di poco piu’ di 1,3 miliardi).
Il 2022, commenta l’Ania, è stato “un anno complesso per i numerosi fattori di incertezza che hanno caratterizzato il contesto economico generale” ma le compagnie di assicurazione “hanno confermato la loro solidità, con indici di solvibilità pari a due volte e mezzo i minimi di legge”.