Jointly, la società Bcorp di welfare aziendale all'interno del programma Professione Genitori - ha condotto un sondaggio sulle attese del mondo del lavoro con 518 ragazzi di età tra i di 17 e i 18 anni, studenti degli ultimi due anni delle scuole superiori, provenienti da tutta Italia.
Dal sondaggio emerge che per quasi la metà di loro (48%) nel lavoro è importante trovare un corretto rapporto fra tempo trascorso al lavoro e tempo per la propria vita privata e il proprio benessere. Certo, lo stipendio resta importante (64%) ma è altrettanto importante trovare uno scopo nel lavoro ed essere coinvolto attivamente nel costruire il futuro dell'azienda per la quale lavoreranno (50%). I giovani manifestano il bisogno di continuare a formarsi (45%) per migliorarsi, anche perché la maggioranza al momento prova emozioni negative pensando al proprio futuro (67%), timori dovuti alla paura di fare la scelta sbagliata (76%) e di deludere le proprie aspettative o quelle dei genitori (17%).
“Dal sondaggio emerge come i giovani di oggi abbiano più che mai la necessità di essere aiutati nelle scelte sul proprio futuro, soprattutto quando si parla di vita professionale”, ha dichiarato Francesca Rizzi, Ceo e Cofounder di Jointly. “I ragazzi sono consapevoli che il mondo del lavoro odierno richiede più competenze e formazione rispetto quello dei genitori e sono pronti a mettersi in gioco, ma non sanno come farlo. E' qui che il welfare aziendale può avere un ruolo strategico, offrendo alle aziende un supporto per i propri collaboratori che sono alle prese con il ruolo genitoriale, accompagnandoli per esempio nella scelta degli studi o nell'utilizzo del digitale”.
Jointly dal 2015 ha sviluppato un programma di welfare aziendale dedicato a genitori e figli che ha coinvolto nel tempo 56 aziende e realizzato oltre 350mila ore di formazione attraverso quattro diversi moduli interattivi per supportare le famiglie nella scelta del proprio futuro dopo le medie (Push to Open Junior) o dopo il diploma (Push to Open Diplomandi), per prepararli alle sfide della genitorialità (SOS Genitori) e all'educazione digitale (Genitori Digitali).
Ma cosa pensano i giovani del proprio futuro professionale?
Il 37% del campione pensa che la crisi degli ultimi anni abbia ridotto le assunzioni e i giovani, anche se in possesso delle giuste competenze, non riescono per questo a trovare lavoro. Il 15% ritiene che vi sia invece un gap tra formazione universitaria e mondo professionale, tanto che molti laureati non troverebbero lavoro proprio per la mancanza delle competenze più adatte.
Per quel che riguarda invece le aspettative sul futuro, sono molte le incertezze che preoccupano i giovani: il 76% teme di compiere una scelta sbagliata, mentre il 17% ha paura di deludere le proprie aspettative o quelle dei genitori.
In generale, il 67% prova emozioni negative pensando al proprio futuro, mentre solo il 33% prova emozioni positive o ambivalenti.
L'influenza degli altri sembra essere un fattore determinante in questo clima di insicurezza: l'80% dichiara di essersi sentito dire di non essere abbastanza bravo in qualcosa; il 70% dichiara di essersi lasciato influenzare negativamente (chi solo qualche volta e chi invece diverse volte). Solo il 18% difficilmente si lascia influenzare dagli altri, positivamente o negativamente, mentre l'11% si è lasciato influenzare ma in modo positivo.