
Aumenta progressivamente il numero di consumatori digitali che utilizzano soluzioni di Open Banking in Italia, con un tasso di accesso ai dei conti correnti che nel primo semestre dell’anno aumenta complessivamente di 1,7 punti percentuali, raggiungendo quota 49,2%.
Una maggiore fiducia che è dimostrata anche dal progressivo incremento della clientela meno giovane, mentre cala la quota di profili ad alto rischio.
Sono alcune delle evidenze del market outlook realizzato da CRIF sull’Open Banking in Italia.
Il fenomeno dell’Open Banking è in evoluzione anche in Italia, seppur a ritmi inferiori rispetto ai mercati dove è più maturo come il Regno Unito. “Anche nel primo semestre di quest’anno cresce la fiducia e il tasso di accesso ai conti, che ormai si completa per un utente su due. Dall’analisi del nostro outlook sulle caratteristiche e peculiarità dei consumatori digitali italiani che utilizzano l’Open Banking emerge che non appartengono solo alle generazioni più giovani, native digitali, anzi crescono quest’anno maggiormente Generazione X e Baby Boomers. Coerentemente, rileviamo uno spostamento verso utenti con classi di reddito più alte e una crescita tra coloro che sono già attivi nel mercato del credito”, commenta Simone Capecchi, executive director di CRIF.
A partire dal 2025, con la versione finale del Regolamento europeo FIDA (Financial Data Access), che prevede l’accesso regolamentato per tutti i servizi finanziari, entreremo nell’era dell’Open Finance.
L’Open Finance guarda oltre l’Open Banking, prevedendo la condivisione e l’accesso a un numero ancora maggiore di dati e prodotti bancari tramite API. In particolare, si propone di ampliare ulteriormente l’accesso ai dati finanziari, superando i confini dell’Open Banking e abbracciando un’ampia gamma di prodotti e servizi, tra cui: credito, mutui, risparmi, pensioni, tasse, assicurazioni, investimenti. Attraverso la condivisione sicura di questi dati, l’Open Finance mira a creare un ecosistema finanziario più integrato e collaborativo, dove clienti, banche, istituzioni finanziarie e nuovi attori (come i FISP, ovvero i Fornitori di Servizi di Informazioni Finanziarie) possono interagire per offrire soluzioni innovative e personalizzate.