
Nel secondo trimestre il mercato vita italiano ha registrato un saldo netto positivo di 2,9 miliardi di euro, segnando un cambio di passo rispetto agli anni precedenti e confermando un trend in crescita per il quarto trimestre consecutivo.
Secondo i dati resi noti dalla newsletter Ania Trends, a trainare la ripresa sono stati soprattutto i premi, aumentati del 10,5% rispetto al 2024 grazie al contributo decisivo delle polizze di ramo III (prodotti assicurativi a contenuto finanziario in cui il rischio è a carico dell’assicurato), mentre anche le uscite sono calate dell’8,7%.
La crescita poggia su basi solide: l’86% dei premi deriva da nuove polizze o da versamenti aggiuntivi, in aumento del 12,8% su base annua, con i premi unici che rappresentano l’85% del totale e crescono dell’11,4%. I premi di prima annualità avanzano del 24,5%, quelli di annualità successive del 2,1%.
Sul fronte delle uscite, i riscatti, pur in calo dell’11,5%, restano la voce principale con il 75% del totale.
Le riserve tecniche ammontano a 865,8 miliardi, in crescita del 2,7%, con due terzi legati al ramo I (polizze tradizionali con garanzia di rendimento a carico dell’assicuratore) e il 30% al ramo III. La concentrazione del mercato resta elevata, con le prime cinque compagnie che detengono il 58% delle riserve.
Nel dettaglio, il ramo I torna in positivo con 1,3 miliardi (da -1,9 nel 2024), sostenuto dal calo degli oneri e dai rendimenti delle gestioni separate che hanno generato 2,7 miliardi per gli assicurati, mentre il ramo III migliora di oltre 7 miliardi con un saldo positivo di 0,6 miliardi, spinto da premi in crescita del 37,4%.
Particolarmente rilevanti le polizze multiramo, che raggiungono un saldo di 7,4 miliardi (da -2 l’anno prima), con premi in crescita del 51,6% e un peso del 42% sul totale vita. La distribuzione resta saldamente nelle mani di banche e poste, che intermediano il 58% dei premi, confermandosi il canale chiave per rami I, III e per i prodotti multiramo e PIR.