
Da Monaco di Baviera arriva un messaggio chiaro dal Gruppo Allianz: la mobilità autonoma non è più un orizzonte lontano, ma un presente in rapido movimento che può trasformare radicalmente la sicurezza sulle strade europee.
Al 13° Allianz Motor Day 2025, ospitato all’Allianz Center for Technology (AZT) di Ismaning, la compagnia ha presentato i risultati del report HANDS OFF – The Safety Promise of Autonomous Mobility, tracciando un quadro di opportunità e responsabilità per il futuro dell’automazione. Dalle analisi condotte emerge che i sistemi avanzati di assistenza alla guida già oggi riducono la frequenza di incidenti specifici fino al 66%, e secondo le stime di Allianz, entro il 2035 la tecnologia autonoma potrà tagliare del 20% gli incidenti stradali in Europa, superando il 50% entro il 2060. Numeri che riflettono il potenziale di un cambiamento storico, ma anche la necessità di un quadro normativo coerente e condiviso.
“La domanda non è più se arriverà la mobilità autonoma, ma quanto rapida, quanto sicura e quanto equa sarà”, ha affermato Klaus-Peter Roehler, membro del board of management di Allianz SE con responsabilità per Insurance German Speaking Countries, Central Europe, Global Property & Casualty. “Ogni progresso tecnologico deve tradursi in meno collisioni, meno vittime e maggiore indipendenza per milioni di persone. In Allianz, riteniamo che la guida autonoma sia una responsabilità condivisa per sviluppare una mobilità più sicura e inclusiva. Il futuro sarà autonomo, ma la sicurezza deve sempre rimanere nelle mani dell’uomo”.
L’obiettivo è ambizioso: introdurre una sorta di “patente di guida” europea per i veicoli autonomi, con standard di collaudo uniformi e test comparabili in tutti i Paesi dell’Unione. “Chiediamo una modalità di collaudo uniforme a livello europeo per i veicoli autonomi al fine di garantire una verifica affidabile dei necessari standard di sicurezza in tutta l’UE. Chiamiamola ‘patente di guida’ per veicoli autonomi”, ha aggiunto Roehler, sottolineando l’importanza dell’accesso aperto ai dati relativi a incidenti e sicurezza per rafforzare la fiducia del pubblico e garantire una corretta attribuzione delle responsabilità. Allianz propone inoltre la creazione di una banca dati comune europea per registrare gli incidenti e i “quasi incidenti”, così da favorire un apprendimento continuo dai comportamenti reali su strada.
L’AZT, che studia da anni l’impatto delle tecnologie di assistenza alla guida, conferma che l’adozione di sistemi come la frenata automatica d’emergenza (AEB) ha già ridotto in modo tangibile le collisioni. “Il messaggio è chiaro: quando si adottano come dotazione standard degli efficaci sistemi avanzati di assistenza alla guida, i miglioramenti per la sicurezza sono immediati e significativi”, ha spiegato Christian Sahr, responsabile dell’Allianz Center for Technology, sottolineando l’importanza di un’implementazione obbligatoria di tali tecnologie come requisito di legge.
Allianz non nasconde però le sfide economiche che la trasformazione comporterà: meno incidenti sì, ma con costi medi per sinistro più elevati a causa della complessità dei sensori e delle componenti elettroniche. “I veicoli a guida autonoma trasformeranno anche il modo in cui valutiamo e determiniamo il prezzo del rischio”, ha osservato Roehler, anticipando che la compagnia sta sviluppando un modello di pricing che integri un punteggio di sicurezza basato sulle prestazioni dei sistemi automatizzati, così da rendere i premi più aderenti al rischio effettivo e sostenibili nel tempo.
Un sondaggio condotto da Allianz in sette Paesi europei – Italia, Austria, Germania, Francia, Svizzera, Repubblica Ceca e Regno Unito – mostra un equilibrio tra fiducia e cautela. Oltre metà degli intervistati ritiene che i veicoli autonomi saranno più sicuri o almeno altrettanto sicuri dei veicoli tradizionali, ma il 72% considera la tecnologia ancora “troppo nuova e non collaudata”. L’Italia spicca per ottimismo: il 65% degli italiani ha fiducia nella sicurezza della guida autonoma, un dato che, secondo Marcello Maria Zacchetti, responsabile motor di Allianz S.p.A., riflette una fase di crescita potenziale. “Pur essendo l’Italia ancora in una fase iniziale della transizione, rileviamo con interesse che gli italiani esprimono un livello di fiducia alto nella percezione di sicurezza dei veicoli a guida autonoma. Ciò genererà un’opportunità per gli assicuratori, la cui sfida principale sarà identificare i tempi e i modi adeguati per investire in questo segmento in evoluzione”, ha commentato.
Rimane centrale la questione della responsabilità civile, che secondo Allianz non deve cambiare di principio: “La protezione delle persone danneggiate in incidenti stradali deve rimanere un elemento centrale per l’assicurazione dei veicoli a guida autonoma. La responsabilità deve rimanere a carico del proprietario del veicolo, indipendentemente dal fatto che un conducente umano o una macchina abbiano il controllo”, ha precisato Roehler, ribadendo il ruolo degli assicuratori come primo punto di contatto per i risarcimenti.