
La rivoluzione è in atto e sarà compiuta entro il 2030. Per quell’anno il valore dell’industria assicurativa nel mondo sarà cresciuta quasi del 100% rispetto ai numeri attuali, passando da 5,5 a 10 trilioni di dollari. Il merito? Sarà in gran parte dell’effetto trainante del digitale.
Si tratta di argomenti trattati dal libro “Insurtech or Out”, edito da Egea, dove gli autori - Simone Ranucci Brandimarte e Gerardo Di Francesco, rispettivamente presidente e segretario generale di presidente di Italian Insurtech Association – descrivono l’evoluzione dell’industria assicurativa italiana sulla strada della digitalizzazione.
Ma cosa si intende per “Inusrtech”? Non innovazione avveniristica e di frontiera, ma l’applicazione di tecnologia ordinaria e consolidata che si è ormai estesa a tutti i rami dell’economia dei servizi, arrivando a rivoluzionare anche le assicurazioni. Con l’etichetta insurtech si intende la digitalizzazione dei diversi processi assicurativi, attraverso un nuovo approccio tecnologico con il quale le compagnie assicurative possono, e stanno innovando il mercato per migliorare i propri prodotti al fine di renderli più appealing e adatti alle nuove esigenze dei consumatori. Big Data, Intelligenza Artificiale, Blockchain, e ulteriori strumenti innovativi, hanno lo scopo non solo di ottimizzare gli aspetti operativi della filiera, ma consentire all’industria assicurativa di avviare quel percorso evolutivo già in essere in altri settori, come il bancario, il retail, l’hospotality e altri.
Nel libro, Ranucci Brandimarte e Di Francesco analizzano il mondo insurtech italiano durante il cambio di paradigma che coinvolge l’intero comparto in tutte le sue articolazioni, dalla cultura aziendale ai processi organizzativi, passando per la gestione dei dati e la relazione con i clienti. “Per cogliere le opportunità garantite dal mercato”, commentano gli autori, “player nuovi e tradizionali dovranno sempre più attivarsi, investire e sperimentare modelli operativi e paradigmi di offerta. In termini di consapevolezza, investimenti e focus, siamo nella giusta direzione ma serve maggiore ambizione: con un miliardo di investimenti attesi nel 2023 e cinque miliardi previsti per il 2030, solo coloro che saranno in grado di «alzare il tiro» e garantire le giuste risorse, velocità e dinamismo comanderanno la partita.
Questa ambizione può concretizzarsi in tre direzioni distinte: incremento degli investimenti tecnologici e creazione di competenze per cavalcare l’onda digitale, aumento delle sperimentazioni e sviluppo di nuovi canali, operazioni straordinarie. Saranno anni importanti e decisivi per il settore assicurativo”, concludono gli autori. “L’azione e l’energia daranno grandi risultati, mentre l’inerzia e il focus di breve termine potrebbero risultare fatali”.