
Alla luce delle recenti catastrofi legate ai cambiamenti climatici, si avverte una crescente enfasi sulla necessità per le imprese di incoraggiare la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, efficiente in termini di risorse.
In linea con questa tendenza, Aegon ha reso noto che ridurrà progressivamente le sue partecipazioni in società che generano profitti da centrali elettriche a carbone o da miniere di carbone, attività dannose per l’ambiente.
La società olandese ha inoltre aggiunto che già ora non investe in società che traggono oltre il 30% dei loro guadagni da attività di esplorazione, estrazione e raffinazione del carbone e che ridurrà ulteriormente tali investimenti nei prossimi 10 anni.
Aegon, che a fine 2018 contava su oltre 300 miliardi di beni gestiti, ha dichiarato che non investirà più in società che possiedono oltre 10 gigawatt di capacità di generazione di elettricità alimentata a carbone e che cesserà anche di investire in società che forniscono oltre 20 milioni di tonnellate di carbone all’anno.