
“Globetrotters are driving the tourism rebound” è il titolo di uno studio appena pubblicato da Allianz Trade che analizza l’andamento globale del turismo, le grandi opportunità di crescita, con un focus dedicato al nostro Paese.
L'Italia, con 57,2 milioni di visitatori internazionali, è stato, nel 2023, il 4° Paese più visitato al mondo, dopo Francia, Spagna e Stati Uniti.
I dati raccolti fino a maggio dicono che, dall'inizio dell'anno, gli arrivi di turisti internazionali sono aumentati nel nostro Paese del +7% (rispetto allo stesso periodo del 2023) e che ci si aspetta, a conclusione del 2024, di arrivare a una crescita vicino alla doppia cifra. Inoltre, nel mese di maggio, il tasso di occupazione degli hotel in Italia è stato del 78%, 10 punti in più rispetto alla media mondiale che è stata del 68% (sempre in maggio).
Inoltre, per quanto riguarda le entrate derivanti dal turismo internazionale, l'Italia si è classificata al 5° posto nel 2023, incassando 55,9 miliardi di dollari, mentre, gli italiani si sono classificati al 7° posto in termini di spese per turismo all'estero, con 34,2 miliardi di dollari.
Questi dati dell'analisi di Allianz Trade rispecchiano l'andamento in crescita del turismo a livello mondiale, nonostante l'incertezza economica e le crescenti tensioni geopolitiche. I tassi di risparmio delle famiglie continuano a crescere nella maggior parte dei Paesi europei ma, né l'inflazione né l'incertezza, hanno indebolito la ripresa del settore turistico. La domanda di servizi legati ai viaggi continua a crescere più forte che mai, conferendo al settore un potere di determinazione dei prezzi che nessun altro settore possiede.
Mentre il turismo di lusso sta attirando un numero crescente di clienti, gli hotel a basso costo continuano a dominare il mercato. Gli hotel di lusso rappresentano una quota molto piccola del mercato globale, pari solo al 3% dell'offerta totale.
Con l'inflazione che continua a pesare sulle famiglie a basso e medio reddito, il settore alberghiero si espande anche grazie alle sue offerte più convenienti. Prima della pandemia, la quota più grande (27%) degli hotel nel mondo rientrava nella categoria "di fascia alta" ma la categoria "economica" ha preso il comando dal 2022.
Anche la domanda di crociere è notevolmente aumentata, infatti, i ricavi delle compagnie di crociera l'anno scorso sono cresciuti del +70% e si prevede che aumenteranno del +15% nel 2024, con nuove navi in consegna quest'anno.
Torna di moda il “lungo raggio”, con i viaggi internazionali che sono il maggior contributore alla ripresa globale del turismo. Questo si riflette nell'aumento della "connettività" internazionale e domestica delle rotte aeree: secondo la IATA, nel 2023 la connettività è cresciuta del 28%, su base annua, per le rotte internazionali e del 10% per le rotte domestiche.
L'Europa è ancora la destinazione più gettonata per i viaggiatori internazionali e dovrebbe mantenere la sua "posizione", data la debolezza dell'euro. In termini di attrattiva, l'Europa è di gran lunga la regione che riceve il maggior numero di turisti a livello mondiale, con una quota di mercato del 54% nel 2023, seguita da Asia Pacific (18%) e dalle Americhe (15%). Francia, Spagna e Italia sono stati tra i primi cinque paesi più visitati al mondo lo scorso anno, motivo per cui l'Europa ha generato le maggiori entrate turistiche nel 2023 (660 miliardi di dollari, +7% rispetto al 2019 in termini reali).
Di conseguenza, il turismo rappresenta un'attività economica importante per l'UE (contribuendo al 10% del suo PIL) e continuerà ad esserlo. Nel primo trimestre del 2024, la regione aveva già superato i livelli pre-pandemia (+2% rispetto al primo trimestre del 2019) in termini di arrivi di turisti internazionali. I due principali eventi sportivi (Europei di Calcio e Olimpiadi) di questa estate attireranno ancor più visitatori in Francia e Germania.
Sebbene l'Asia Pacific sia in ritardo in termini di ripresa del turismo, i turisti cinesi rimangono coloro che spendono di più per viaggiare a livello globale. Mentre gli arrivi internazionali globali hanno raggiunto il 97% dei livelli del 2019, nel primo trimestre del 2024, l'Asia Pacific ha registrato solo l'82%, diventando la regione più lontana dal raggiungere i livelli pre-pandemia. Il Giappone è stato l'unico paese asiatico tra le prime 20 destinazioni nel primo trimestre dell'anno. Questa sotto-performance regionale è dovuta in gran parte alla lunga durata delle restrizioni alle frontiere in Cina. Ad esempio, mentre nell'Asia nord-orientale gli arrivi turistici erano al 73% dei livelli del 2019, nell'Asia meridionale erano già al 93%.