Secondo una ricerca Direct Line, guidare in condizioni difficili diventa una vera fobia per 2 automobilisti su 3

Probabilmente pochi sono a conoscenza dell’esistenza di una vera e propria fobia legata al guidare. Eppure la paura di guidare è più diffusa di quello che possiamo pensare. Prende il nome di amaxofobia - dal greco antico amaxos, «carro» - e indica il rifiuto irrazionale a condurre un determinato mezzo di trasporto, e colpisce addirittura due automobilisti italiani su tre in particolari situazioni.
Secondo lo studio condotto dal Centro Studi e Documentazione Direct Line, compagnia di assicurazioni auto on line sempre attenta alle esperienze che vivono gli utenti della strada, il 68% degli automobilisti italiani ha ammesso di aver avuto paura di guidare in particolari situazioni. La percentuale tra gli uomini si attesta al 58%, mentre tra le donne il panico da guida è ancora più diffuso: si parla del 78%. Insomma, una significativa fetta di italiani si è trovata in taluni casi in seria difficoltà al punto da non sentirsela di prendere l’auto per muoversi.
Le paure più comuni
Esaminando le situazioni nei quali gli italiani hanno più paura di guidare si può notare come si tratti di condizioni che rimandano al tema della mancanza di controllo sull’ambiente circostante (nebbia 32%, neve 27%, strade con poca manutenzione 12%, temporali 16%, buio 8%), dell’agorafobia intesa come paura di non trovare un riparo e una via di fuga (cavalcavia e viadotti 6%), della claustrofobia (gallerie 5%) e dell’ansia da separazione (guidare da soli 3%).
La classifica delle strade del terrore
Quando si chiede agli italiani di concentrarsi sulle strade che fanno più paura al primo posto della classifica troviamo le strade ghiacciate che terrorizzano il 62% degli automobilisti italiani, a seguire, a distanza, ancora l’atavica paura del buio (il 19%), le tortuose strade montane (il 17%), quelle claustrofobiche perché molto trafficate (il 15%), le isolate (il 13%) mentre tornanti e gallerie fanno tremare le gambe al 12% del campione.
Ma al viaggio non si rinuncia
L’89% degli italiani però non rinuncia comunque a viaggiare. Di questi, alcuni mettono a punto delle strategie alternative per rendere l’impresa più sostenibile così troviamo il 13% che si fa accompagnare per vincere l’ansia da separazione e chi studia sempre il percorso per non incorrere in brutte sorprese (5%). C’è comunque una minoranza che, una volta in viaggio, ammette di aver guidato con fatica (6%), o attanagliato da ansia e tensione (5%). Coloro che scelgono a priori un mezzo alternativo all’automobile risultano il 7% e il 5% quelli a cui è capitato di rinunciare al viaggio tout court.
“La paura di guidare (amaxofobia) può essere invalidante, commenta Barbara Panzeri, Direttore Marketing Direct Line – e condizionare l’esistenza di chi non riesce a guidare l’automobile perché non si sente in grado di farlo o perché, in particolari condizioni, viene letteralmente bloccato dall’ansia. La paura è da sempre un sentimento duplice quando si è alla guida: può indurre alla prudenza, quando è normale, ma quando è eccessiva può portare ad una guida incerta e pericolosa per sé e per gli altri. È importante controllare i pensieri ansiogeni e negativi e concentrarsi con calma sulla guida per non lasciarsi travolgere dalla paura: gli incidenti per imprudenza sono moltissimi, ma quelli per una guida incerta sono altrettanti e non trascurabili.”