
Gli agenti di assicurazione chiedono alle compagnie di disporre agli assicurati colpiti dall’alluvione in Emilia-Romagna anticipi sui futuri risarcimenti, anche quando non previsto dai contratti, e loro stessi si impegnano ad accelerare il più possibile le perizie e l’iter delle pratiche per il pagamento dei sinistri.
Lo ha sottolineato in un comunicato Anapa Rete ImpresAgenzia come atto concreto di solidarietà e vicinanza alle popolazioni colpite.
Non è la prima volta che il nostro Paese viene colpito da una grave catastrofe naturale e nuovamente si sperimenta, in aggiunta alle conseguenze sempre più gravi del cambiamento climatico, la grave sottoassicurazione che caratterizza il mercato italiano.
Appena il 5% delle abitazioni sono protette contro le alluvioni ed i terremoti, si rileva da un’indagine dell’Ania del settembre 2022. Questa percentuale supera l’8% in alcune aree della Lombardia e dell’Emilia-Romagna, ma non raggiunge neppure l’1% in gran parte del Sud Italia.
L’Italia è l’unico paese industrializzato privo di un meccanismo regolamentato per la gestione delle catastrofi naturali. L’unico sollievo per chi possiede una polizza è, dal 2018, la detraibilità dei premi esenti inoltre dalla tassa sulle assicurazioni. È un piccolo aiuto che però non ha evitato al paese di essere collocato da Eiopa (authority assicurativa EU) in cima alla lista assieme alla Grecia dei paesi del continente con il maggiore protection gap, cioè con la maggiore percentuale di danni catastrofali non protetti da una polizza.
Quanto alle imprese, solo quelle di maggiori dimensioni sono generalmente protette. Ma la percentuale scende a circa un terzo per le piccole imprese e tra le microimprese soltanto il 3% sono coperte da una polizza in caso di alluvione. Non solo le polizze sugli edifici ed i fabbricati sono interessate a queste coperture. Quasi sempre le polizze Rc Auto aggiungono come garanzia accessoria quella relativa a simili eventi, ma va richiesta dall’assicurato. Pochi la fanno e il risultato sarà che molti dei veicoli distrutti in questi giorni dalle acque o dalle frane non riusciranno ad essere risarciti. Anche molti altri rami assicurativi (polizze agricole, di responsabilità civile etc.) possono includere esclusioni quando la causa scatenante di un sinistro è una catastrofe naturale.
“Altrove esistono schemi di protezione obbligatori o semi obbligatori in cui la copertura è automaticamente allargata a tutte le polizze fabbricati”, commenta il presidente nazionale di Anapa, Vincenzo Cirasola. “Se fossero istituiti simili schemi il costo delle polizze sarebbe contenuto potendo sfruttare i vantaggi della mutualità assicurativa. Ma soprattutto le sempre più esigue risorse dello stato, invece di provvedere tardi e male - ciò che avviene oggi - al sollievo dei danni subiti dai cittadini, potrebbero essere indirizzate alle opere infrastrutturali indispensabili per contenere i danni delle future catastrofi: migliori argini per i fiumi, messa in sicurezza di porti e rete stradale, normative urbanistiche adeguate per impedire che le case vengano costruire in aree ad elevato pericolo sismico o di alluvione. Se vi fosse questa rete di protezione pubblica anche i costi delle polizze terrebbero conto di un minore rischio potenziale. E tutti se ne avvantaggerebbero”.