In occasione dell’assemblea annuale dell’associazione nazionale delle imprese assicurative, il Ministero dello Sviluppo Economico ha presentato un francobollo per celebrare i 75 anni dell’Ania.
La vignetta riproduce, in primo piano su campo blu, il logo dell’associazione e sullo sfondo c'è una linea curva luminosa che avvolge una sfera, che si intreccia con il logo.
“Siamo felici e orgogliosi- ha detto la presidente dell'Ania, Maria Bianca Farina - che il mondo di Ania, con tutto ciò che rappresenta, farà il giro del mondo sulle ali di 1,5 milioni di esemplari che oggi vengono emessi. Pur essendo nell'era di internet, questi preziosi rettangolini filigranati continuano ad avere una inaspettata attualità e a essere un formidabile strumento della storia e della cultura del nostro paese. Il francobollo Ania costituirà quindi un altro efficace strumento per ricordare a tutte le latitudini, e anche alle generazioni future, il valore dei servizi assicurativi sia sul piano economico sia su quello sociale”.
Oggi l’Ania associa 131 Compagnie, quasi il 90% del mercato assicurativo in termini di premi, ha un Forum permanente con i Consumatori e una Fondazione. Quest’ultima ha l’obiettivo di favorire l’informazione sulla prevenzione dai rischi, di promuovere la sicurezza e la protezione dei cittadini e delle imprese.
Nel corso del suo intervento, davanti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il premier Giuseppe Conte e la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, la presidente Farina ha rivolto un appello alle istituzioni chiedendo “un costruttivo, veloce confronto per garantire al Paese la rimozione dei fattori di debolezza con misure legislative, regolamentari e fiscali adeguate e organiche”, coinvolgendo imprese, sindacati e organizzazioni che a diverso titolo rappresentano parti vitali dello sviluppo e della coesione del paese.
“Uno statista pragmatico come Winston Churchill sosteneva che il coraggio è quello che serve per alzarsi e parlare, ma anche quello che serve per sedersi e ascoltare”, ha detto Farina.
“Noi non siamo, non vogliamo essere, non saremo mai tra quanti si lasciano piegare dal pessimismo e dalla tentazione di darsi per vinti, di arrendersi”, ha continuato la presidente di Ania, aggiungendo che “il dialogo, il confronto, lo spirito di squadra, pur nel rispetto dei ruoli, sono le armi per vincere quella che non è una partita ma una lunga stagione di sfide. L’Italia merita di ritrovare il suo ruolo di grande potenza economica, di esempio di una convivenza che poggi su equità e tolleranza, di una quotidianità da non vivere come una sfida crudele tra chi ha diritto a incassare il dividendo di una vita di lavoro e chi realizza i suoi giovani sogni”.
Il presidente del Consiglio Conte ha ripreso i concetti espressi da Farina, sostenendo che “il terreno comune fra governo e Ania è definito da tre parole chiave: crescita, sostenibilità, innovazione. Al riguardo è fondamentale che all’utilizzo, da parte degli assicuratori, della leva di finanziamento di medio e lungo termine dell’economia reale, corrisponda il dipanarsi costante di politiche economiche orientate alla crescita, all’inclusione sociale, al rilancio degli investimenti pubblici, a rimuovere gli ostacoli burocratici, più in generale a potenziare le nostre capacità di risposta agli shock esogeni ed a riattivare il più possibile i fattori endogeni di sviluppo”.
Per quanto riguarda l’andamento del mercato, Farina ha detto che la raccolta premi delle compagnie assicurative italiane è stata di 135 miliardi nel 2018, in aumento del 3,2%, ma gli utili sono diminuiti del 30%. Il settore assicurativo “ha conseguito utili netti per 4 miliardi di euro, in riduzione del 30% rispetto ai quasi sei miliardi del 2017. Il calo ha essenzialmente riguardato il settore vita, in seguito alle rettifiche di valore contabilizzate sui titoli”. Al risultato positivo della raccolta, spiega Farina, “hanno contribuito sia il settore vita (102 miliardi, +3,5%) sia i rami danni (33 miliardi, +2,3%). A questi premi si devono aggiungere quelli raccolti dalle imprese europee che operano in Italia, pari a 13 miliardi nel vita e a 5 miliardi nel danni. Gli investimenti degli assicuratori italiani hanno superato gli 840 miliardi di euro, pari a quasi il 50% del PIL”.