L’arrivo dei marchi cinesi sul mercato europeo potrebbe rappresentare un'incognita per il mercato dell'auto, con una quota di mercato prevista di almeno il 7% entro il 2030, a discapito soprattutto di paesi importatori netti di auto come l'Italia, il Regno Unito e la Francia.
Lo si legge in uno studio condotto da Aniasa, l’associazione che all'interno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità, e Bain & Company.
Dall’analisi della situazione, l’Europa rappresenta è solo una piccola parte di un quadro ben più ampio: nel 2019, il 42% delle auto vendute in Cina apparteneva a marchi europei, mentre solo il 27% era di brand locali. Tuttavia, nel 2023, la situazione è cambiata radicalmente: solo il 32% delle auto vendute in Cina apparteneva a marchi europei, a fronte del 43% di marchi locali. “La Cina si è ripresa il proprio mercato. Questo segna un importante spostamento di equilibri, stiamo assistendo all'ingresso di nuovi attori sul mercato globale dell'automobile. In particolare, l'arrivo dei marchi cinesi sul mercato europeo potrebbe avviare una nuova fase”, spiega lo studio.
Gianluca Di Loreto, partner e responsabile automotive Italia di Bain & Company, ritiene che “l’emergere di nuovi attori nel mercato automobilistico globale invita all'attenzione l'Europa, Italia compresa, ma presenta anche opportunità di collaborazione e innovazione. Tuttavia, le normative sempre più rigorose, specialmente sulle emissioni, richiedono un'adeguata preparazione e investimenti da parte delle case automobilistiche europee”.
In termini più generali lo studio di Aniasa evidenzia come lo scorso anno il mercato italiano dell'automobile abbia mostrato segnali incoraggianti di ripresa, registrando un aumento significativo del 19%. Una boccata d'ossigeno per un settore che resta lontano dai livelli pre-pandemici (-300.000 vetture rispetto al 2019).
Un dato incoraggiante e' rappresentato dall'aumento delle vetture ibride, salite al 42% (rispetto al 3% delle Bev) del mercato, nel primo trimestre del 2024. Tuttavia, questo aumento non è sufficiente a risolvere il problema delle emissioni di CO2, che rimane tema critico nell'attuale panorama automobilistico. La trasformazione del panorama automobilistico italiano è evidente anche analizzando le preferenze dei consumatori, con una chiara tendenza dal diesel alla benzina. Il canale del noleggio raggiunge un nuovo record storico, avvicinandosi ai livelli degli altri Paesi d'Europa. “I dati fotografano con chiarezza come sempre piu' italiani, complice l'incertezza relativa all'alimentazione da scegliere e le limitate capacità di spesa a fronte di listi in continuo aumento, preferiscano prendere una vettura a noleggio, anzichè acquistarla”, ha commentato il presidente Aniasa, Alberto Viano.