
Sono poche le settimane che ci dividono ormai dall’apertura di EXPO, un evento la cui portata determina una cruciale attenzione verso l’analisi e la gestione dei rischi, e, in cui le strategie di sicurezza assumono un ruolo centrale. Un appuntamento in cui i 60 padiglioni delle 146 nazioni ospiti sono pronti ad accogliere gli oltre 20 milioni di visitatori che dal 1 di maggio al 31 ottobre transiteranno per Milano e il nostro Paese. E il Viminale ha approntato un piano ad hoc per rendere sicuri i luoghi dell’Esposizione Universale. Saranno gli 2.600 uomini schierati a rinforzo, cui si aggiungono i circa 2.000 uomini già operativi su Milano, per una spesa complessiva di 90 milioni di euro del dispositivo di sicurezza previsto.
“Proprio la pianificazione della sicurezza per le persone e per le infrastrutture in grandi eventi come l’EXPO richiede esperienza e conoscenze significative, oltre a una solida competenza su problematiche giurisdizionali, culturali e ambientali – commenta Paolo Rubini, Presidente di ANRA. I piani di sicurezza vanno elaborati con una certa flessibilità, per renderli adattabili agli inevitabili cambiamenti che nascono sempre durante manifestazioni di tale complessità. L’alta concentrazione di persone richiede, ad esempio, precise procedure di gestione delle emergenze. I momenti di crisi possono essere molteplici, a partire da improvvisi sommovimenti di folla per via di un improvviso evento atmosferico, di un black out elettrico, un incendio, per non dire delle minacce di attacchi terroristici che in simili occasioni si intensificano. Diverse aree critiche richiedono un personale di sicurezza correttamente formato in grado di agire a seconda dei diversi scenari. Siamo più che mai in presenza delle classiche condizioni necessarie all’organizzazione di un grande evento, con la differenza, in questo caso, che il tutto dovrà protrarsi per un periodo di sei mesi e ogni giorno sarà ricco di appuntamenti che coinvolgeranno espositori e visitatori.”
I 2.600 uomini previsti dal Viminale si distribuiscono in 1.300 fra le forze di Polizia, 700 fra i Carabinieri, 600 fra i Finanzieri e 600 nelle fila dell’Esercito, con compiti di presidio dentro l’aerea espositiva con una particolare attenzione alla vigilanza notturna dei Padiglioni.
In particolare, ANRA sottolinea le principali aree di rischio da gestire, durante un grande evento come EXPO:
- L’identificazione di un comitato di sicurezza entro la task force organizzativa, in grado di presidiare tutti i siti coinvolti, gli obiettivi sensibili come gli hotel, gli aeroporti, Milano e le aree coinvolte da EXPO, le infrastrutture, le aree a maggiore concentrazione di visitatori.
- La realizzazione di un piano di emergenza per ogni sito e padiglione, con definizione delle azioni necessarie da intraprendere durante un evento critico (evacuazione dagli impianti, percorsi alternativi in caso di problematiche alle vie di trasporto…).
- La pianificazione e messa in campo di tutti i sistemi tecnologici di sicurezza, dai sistemi di intelligence e verifica negli aeroporti fino agli accrediti e ai metal detector per filtrare gli accessi.
- La valutazione delle possibili fonti di rischio con una prima verifica su quanto è stato realizzato o sia accaduto nelle edizioni precedenti, e sulle caratteristiche del territorio, ad esempio infrastrutture, condizioni climatiche, ecc.
- La scelta e selezione delle aziende partner della manifestazione: global player, broker internazionali, system integrator professionisti e leader di mercato, sovente anche Sponsor della rassegna a vario titolo, con i quali sono definiti accordi strutturati e articolati.
Le maggiori preoccupazioni degli assicuratori si concentrano sulle infrastrutture e sul rischio terrorismo. Soprattutto su quest’ultimo, alla luce dei recenti fatti di Parigi.
Tuttavia, i rischi potenziali dei grandi eventi internazionali sono molteplici e complessi, a partire da quelli reputazionali, nel caso qualche evento imprevisto si abbattesse sulla manifestazione. Il programma assicurativo messo a punto da EXPO prevede polizze che tutelano dai danni materiali, alle opere e al contenuto, alla responsabilità civile durante le fasi di costruzione, l’Esposizione e per i successivi dieci anni dalla realizzazione dell’opera. I danni e le conseguenti perdite economiche possono essere molto elevate sia per gli organizzatori dell’Esposizione Universale, ma anche per i partecipanti. Le coperture assicurative vanno, quindi, a chiudere il cerchio, trasferendo agli assicuratori i rischi non sostenibili nè prevenibili, e tutelando organizzatori e lavoratori, che potranno così dedicarsi con maggiore tranquillità alla buona riuscita della manifestazione.