Si è tenuta ieri a Roma l’assemblea annuale dell’Ania. Nel corso della sua relazione, la presidente dell’associazione Maria Bianca Farina ha ricordato che nel 2021 la raccolta premi complessiva è risultata paria a “104 miliardi di euro, in aumento del 3,8%, tornando così al livello del 2019”.
In particolare, ha sottolienato Farina, “i premi Vita hanno segnato un risultato di 106 miliardi, in crescita del 4,5%. Molto significativo è stato l’incremento dei prodotti multiramo, in grado di adattarsi al cambiamento degli scenari economico-finanziari, delle preferenze dei risparmiatori, delle aspettative dei clienti nel corso del tempo”. Invece, i premi Danni “con una raccolta di 34,1 miliardi sono aumentati del 2%, per effetto di un’ulteriore riduzione dei premi Rc Auto del 4,5% e di un apporto positivo, pari quasi al 6%, degli altri rami Danni. Si conferma così una domanda di protezione in crescita, seppure ancora insufficiente per superare la situazione di sottoassicurazione che connota il nostro Paese”.
La presidente dell’Ania ha quindi fatto riferimento all’intensa attività normativa degli ultimi anni, con l’introduzione di nuovi vincoli e adempimenti: “E’ giunto il momento di invertire la rotta. Il mercato ha bisogno di un vero, concreto processo di semplificazione”.
Il settore deve essere messo nelle condizioni di proseguire la missione della raccolta del risparmio a medio lungo con i prodotti Vita di Ramo I. “Questi prodotti hanno urgente bisogno di opportune riforme che ne favoriscano l’innovazione tramite soluzioni che integrino garanzie finanziarie, protezione assicurativa e bassa volatilità. Soluzioni più moderne e più aderenti alle condizioni attuali dei mercati”. Farina ha poi criticato la bozza di riforma Ivass per i prodotti linked: “E’ necessario raggiungere un assetto più flessibile, coerente con le regole europee, rispetto a quello presentato in consultazione dall’Istituto di Vigilanza che rischierebbe di indebolire sensibilmente la competitività delle nostre imprese”.
Rivolgendosi al Governo, al Parlamento, ai regolatori, Farina ha detto che “siamo qui, ancora una volta, per assicurare il nostro contributo al Paese al quale siamo fieri di appartenere Chiediamo solo la definizione di regole chiare e stabili nel tempo, che rendano più efficace il nostro lavoro e consentano la costruzione di nuovi e più efficienti corridoi dove le nostre specificità possano incontrare i bisogni di cittadini, sistema produttivo, istituzioni. In una parola il Paese reale, lo Stato”.
Sul tema dell’Rc Auto Farina ha osservato che “nei primi mesi del 2022 per l’Rc auto malgrado il balzo dell’inflazione si registrano prezzi in ulteriore, significativa diminuzione. Dobbiamo però essere consapevoli che stiamo entrando in una nuova fase. L'inflazione è destinata ad avere un impatto sul costo dei sinistri, già in crescita nel 2021, e si rendono perciò ancor più necessarie riforme organiche del sistema che lo rendano sostenibile nel medio-lungo termine: revisione del bonus-malus e della tassazione dei premi, introduzione delle tabelle per le macrolesioni”.