
Nel cuore pulsante dell’innovazione, il settore assicurativo si sta ritagliando un ruolo da protagonista nell’adozione dell’Intelligenza Artificiale, e non è più tempo di esperimenti: oltre il 71% delle compagnie ha già superato la fase pilota e sta integrando l’AI nei propri modelli operativi.
Secondo gli ultimi studi di Accenture, l’Insurance si colloca al secondo posto tra le industrie più avanzate in questo ambito, con un 10% di aziende italiane che si definiscono frontrunner, ben al di sopra della media globale dell’8%. Un dato che racconta di un’Italia assicurativa pronta a scalare l’AI per ottenere vantaggi competitivi, mentre il 61% delle compagnie è ancora impegnato nell’implementazione, ma con il piede ben saldo sull’acceleratore.
A confermare il momento d’oro del comparto è Daniele Presutti, Senior Managing Director Insurance di Accenture, che sottolinea come “negli ultimi anni, il settore assicurativo ha registrato una crescita sostenuta e costante e le previsioni indicano che il 2025 possa chiudersi confermando il trend positivo, con una crescita attesa dell’8,1% rispetto al 2024”. Ma non è solo questione di numeri: la vera rivoluzione è nel modo in cui l’AI sta ridisegnando il ruolo dell’agente, trasformandolo in un “Super-Agente AI”, una figura ibrida che unisce competenze umane e potenza algoritmica.
“Un nuovo modello in cui persone e algoritmi collaborano in modo complementare, con significativi benefici in termini di efficienza operativa, qualità della relazione con il cliente e capacità di personalizzazione dei servizi”, aggiunge Presutti.
La disruption tecnologica non è più un’eccezione, ma la regola: tra il 2021 e il 2025 l’indice di disruption è cresciuto del 37%, segno che l’AI non è solo un’innovazione, ma la nuova architrave dell’intero sistema. E le applicazioni sono già tangibili: nel marketing e nella distribuzione, l’AI generativa consente campagne iper-personalizzate; nell’underwriting, semplifica l’assunzione dei rischi; nella gestione dei sinistri, introduce modelli “no touch” completamente automatizzati; nelle operations e nel servizio clienti, agenti conversazionali e assistenti virtuali snelliscono la burocrazia e migliorano la comunicazione. Il nuovo modello agentico si articola su tre livelli: l’Utility Agent, che svolge compiti modulari; il Super Agent, che integra più utility per gestire attività complesse; e l’Orchestrator Agent, che coordina risorse umane e digitali in funzione dei bisogni del cliente.
Un ecosistema fluido, interconnesso, dove ogni componente – umano o digitale – contribuisce a generare valore. “L’AI Generativa è già una risorsa concreta per il settore assicurativo, il suo potenziale è centrale soprattutto in aree come la vendita, la distribuzione e il marketing, dove abilita nuove modalità di interazione e supporto agli agenti e ai consulenti finanziari. Per estendere l’adozione e renderla davvero pervasiva, sarà fondamentale investire in competenze digitali e riuscire ad attrarre giovani talenti capaci di interpretare e guidare questa evoluzione”, conclude Presutti. Il futuro dell’assicurazione è già qui, e ha il volto di un agente potenziato, empatico, digitale. Un super-agente, appunto.