
Ania e Confindustria hanno avviato un tavolo di lavoro che ha come obiettivo quello di aumentare la diffusione delle coperture assicurative tra le imprese.
È quanto ha anticipato ieri MF-Milano Finanza spiegando che i primi incontri si sono già tenuti prima della pausa estiva. Solamente il 3% delle imprese italiane ha una polizza di Business Interruption e la pandemia con le misure di contenimento del virus che hanno portato al blocco delle attività produttive ha evidenziato quanto il sistema industriale del nostro Paese sia scarsamente assicurato e in balia degli eventi in occasione di eventi improvvisi e molto gravi.
Ma non è solo il caso della pandemia ad avere fatto toccare con mano la necessità di proteggersi per tempo. Basti pensare che oltre il 70% del territorio nazionale è esposto a rischi idrogeologici, ma meno del 5% dei fabbricati è coperto da una polizza.
Nell’ambito dei rischi tradizionali, nonostante un aumento della diffusione delle coperture assicurative negli ultimi anni, l’Italia rimane poco protetta rispetto agli altri Paesi europei, specialmente nel comparto della salute e della casa per le famiglie e per il complesso delle coperture per le Pmi e e anche i nuovi rischi cyber sono ampiamente sottovalutati e sottoassicurati.