
Il mercato italiano del factoring, che vale circa il 14% del PIL, continua a mostrare segnali di grande vitalità anche nel 2025, trainato soprattutto dal boom del factoring internazionale che nei primi tre mesi dell’anno ha registrato un incremento del 20%, raggiungendo un turnover di oltre 17 miliardi di euro e portando la crescita complessiva del settore al +3,07%.
Questa dinamica conferma il ruolo sempre più centrale delle operazioni legate all’export, che rappresentano ormai più di un quarto del totale, e sottolinea la capacità del factoring di sostenere la liquidità delle imprese italiane, in particolare delle PMI, in un contesto di domanda di credito ancora debole. È quanto emerge dai dati presentati durante l’assemblea di Assifact.
Nel corso del 2024 il turnover complessivo degli operatori aderenti ad Assifact si è attestato a circa 289 miliardi di euro, con una crescita dell’1% rispetto all’anno precedente, mentre il factoring internazionale aveva già raggiunto quasi 73 miliardi, segnando un aumento del 13,79% sul 2023. La qualità del credito resta elevata: i crediti deteriorati rappresentano solo il 2% e le sofferenze l’1,03% delle esposizioni verso il settore privato, mentre le anomalie nei dati relativi alla Pubblica Amministrazione sono dovute a criteri regolamentari europei che non riflettono il reale rischio di insolvenza.
Nel 2024 il factoring italiano ha pesato per l’8% sul mercato mondiale e per l’11,5% su quello europeo, coinvolgendo oltre 32.400 imprese, di cui il 63% PMI, e consolidando anche le operazioni di Supply Chain Finance, che hanno raggiunto un turnover di oltre 28 miliardi di euro. Il factoring verso fornitori della PA si è attestato a quasi 21 miliardi, in un quadro di miglioramento dei tempi di pagamento ma ancora segnato da ritardi strutturali. La crescita del factoring internazionale è sostenuta dall’aumento delle esportazioni italiane, dalla domanda di transazioni in open account e dalla necessità di soluzioni flessibili e sicure per il commercio globale, con le società di factoring capaci di adattare i contratti alle specificità delle forniture e di affrontare le complessità legali dei diversi mercati.
Nel corso dell’assemblea, il tema dell’internazionalizzazione è stato al centro del dibattito tra esperti e rappresentanti delle istituzioni, che hanno sottolineato come il factoring sia già oggi uno strumento strategico per le imprese orientate all’export e come il suo ruolo sia destinato a crescere ulteriormente nel supportare l’espansione delle aziende italiane sui mercati esteri. In questa occasione è stato anche presentato il nuovo Rapporto sul mercato del factoring 2024, una pubblicazione che offre una visione completa e aggiornata del settore, fornendo dati, analisi e prospettive utili a tutti gli stakeholder per comprendere l’evoluzione e le potenzialità del factoring in Italia.