Factoring
Nel 2024, il settore del factoring in Italia ha registrato un incremento dell'1%, raggiungendo un volume d'affari di quasi 289 miliardi di euro, secondo i dati elaborati da CrediFact, l'Osservatorio sul credito commerciale e factoring di Assifact.
Nonostante la debolezza della produzione industriale e la riduzione dei prezzi alla produzione, il settore del factoring vede crescere il volume d'affari nel 2024 e prevede un’accelerazione per il 2025.
L’avvio del 2024 ha fatto registrare per il factoring un andamento positivo, con un volume d'affari complessivo nei primi cinque mesi pari a 113,11 miliardi di euro, in crescita del 2,46% rispetto allo stesso periodo del 2023. Le previsioni del Rapporto Forefact indicano per l'intero 2024 un tasso medio di crescita atteso anno su anno pari al 3,58%, con un'accelerazione quindi nel secondo semestre.
La domanda di factoring da parte di aziende in difficoltà finanziaria rappresenta per il 2024 in Italia un mercato potenziale di 40 miliardi di euro. Tuttavia, il factoring a sostegno delle imprese in crisi è ancora scarsamente utilizzato: nel 2022 il volume d'affari complessivo si è attestato intorno a 3 miliardi di euro. Si aprono così ampi spazi di sviluppo per l'entrata sul mercato di nuovi operatori.
Massimiliano Belingheri, amministratore delegato di BFF Banking Group, è il nuovo presidente di Assifact, l'associazione italiana per il factoring che riunisce gli operatori del settore.
Si terrà il 27 giugno prossimo a Milano, presso il Centro Congressi della Fondazione Cariplo in via Romagnosi 8, l’assemblea annuale di Assifact chiamata a scegliere il nuovo presidente che succederà a Fausto Galmarini.
Per il factoring il 2022 è stato un anno di ulteriore crescita. Alla fine di ottobre 2022 il volume d'affari è stato di quasi 229 miliardi di euro (+17%). Secondo le ultime stime associative, si prevede che il settore chiuderà il 2022 con una crescita intorno al 15%.
In che modo la filiera del factoring può beneficiare della scelta sostenibile e creare valore?
All’inizio di un anno decisivo per l’economia e per l’avvio dell’attuazione del Pnrr, il volume d’affari del factoring recupera fino a superare i valori pre Covid: 17,06 miliardi di euro a gennaio 2022, contro 15,03 miliardi di gennaio 2021 (+13,50%) e 16,084 di gennaio 2020, dato mensile antecedente alla pandemia.
I dati preliminari sull’andamento dell’anno appena concluso, che indicano per il settore del factoring italiano un volume d’affari complessivo di 250 miliardi di euro, con un incremento del 9,72% rispetto al 2020
La società francese di brokeraggio Verspieren annuncia di aver finalizzato un’acquisizione che le consente di rafforzare la propria posizione nell’assicurazione del credito e nel factoring.
Il Consiglio di Assifact, l'Associazione che riunisce gli operatori italiani del factoring, ha nominato i nuovi vicepresidenti che per il triennio 2020-2023 affiancheranno il Presidente Fausto Galmarini.
La crescita in Italia del factoring, un business che oggi vale il 14% del PIL, contro la persistente e dannosa pratica dei ritardi dei pagamenti delle transazioni commerciali che continua a minacciare la salute delle imprese creditrici; quindi le innovazioni fintech, che al rapporto dare-avere tra fornitori e clienti portano benefici finanziari e operativi.
Anche per il factoring, un business finanziario al servizio delle imprese e dell’economia che in Italia vale il 13% del Pil e che a settembre ha superato i 168 miliardi di euro di turnover (+5,99% rispetto allo stesso mese del 2017), è iniziata l’era del fintech con l’utilizzo di strumenti come piattaforme digitali, blockchain e analisi dei big data.
L’era fintech è iniziata anche per il mercato del factoring e in generale della monetizzazione delle fatture e dei crediti commerciali delle aziende. Nuove realtà, molte ancora allo stadio di start up, entrano nel settore offrendo soluzioni totalmente digitali. Alla luce dell’innovazione tecnologica che vede anche in Italia il rapido sviluppo del business dell’invoice financing, quali sono le prospettive del factoring, il cui giro d’affari vale oggi circa il 13% del Pil?
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