L’avvio del 2024 ha fatto registrare per il factoring un andamento positivo, con un volume d'affari complessivo nei primi cinque mesi pari a 113,11 miliardi di euro, in crescita del 2,46% rispetto allo stesso periodo del 2023. Le previsioni del Rapporto Forefact indicano per l'intero 2024 un tasso medio di crescita atteso anno su anno pari al 3,58%, con un'accelerazione quindi nel secondo semestre.
Sono questi gli ultimi dati sul mercato del factoring comunicati dal presidente di Assifact Massimiliano Belingheri, nella sua relazione all'assemblea annuale 2024 dell’associazione che riunisce gli operatori italiani del factoring.
Ancora maggiore è il tasso di crescita nello stesso periodo gennaio-maggio 2024 delle operazioni di Supply Chain Finance: +4,02% sul 2023, con un turnover che ha raggiunto 11,45 miliardi di euro.
Belingheri ha portato in Assemblea il consuntivo 2023 di un settore che vale il 14% del Pil e acquisisce sempre più il ruolo di “partner strategico per le imprese, in grado di fornire sollievo alle pressioni del contesto economico-finanziario e assicurare una fonte di liquidità versatile e allineata allo sviluppo del fatturato”. Nel contesto italiano, che ha visto il credito erogato alle imprese scendere del 3,8% anno su anno, il factoring ha sostanzialmente mantenuto i volumi dell'anno precedente, registrando a fine 2023 un turnover di circa 290 miliardi di euro, con un incremento dello 0,87%.
Con un simile volume d'affari il mercato italiano rappresenta una quota significativa del mercato mondiale (8%) e di quello europeo (12%).
Al 31 dicembre 2023 le imprese che hanno ceduto i loro crediti facendo ricorso al factoring per la gestione del proprio capitale circolante sono risultate oltre 32 mila, di cui il 63% PMI. Sul totale imprese la manifattura, con il 30,44%, rappresenta la quota maggiore, seguita da commercio all'ingrosso (10,76%) e costruzioni (10,12%). “La qualità del credito rimane un fattore distintivo dell'attività di factoring e si mantiene eccellente: sul totale le esposizioni lorde deteriorate al 31 dicembre 2023 risultano pari al 3,08% e le sofferenze all'1,44%, in diminuzione rispetto alla fine del 2022”, ha sottolineato Belingheri.