
Gli oltre 400 dipendenti di Assimoco continueranno a lavorare in smart working fino alla fine dell’anno. La compagnia ha infatti deciso di prorogare i termini che scadevano il 15 settembre di una decisione presa non appena iniziò l’emergenza nell’area di Codogno.
La compagnia del mondo cooperativo ha anche tenuto conto del gradimento dei propri dipendenti e collaboratori nei confronti del lavoro da remoto. Secondo una indagine interna che ha coinvolto 391 persone, il 100% del campione ha detto che lavorare da casa non crea alcun problema.
Il voto medio assegnato a questa esperienza di smart working supera l’8, con giudizi molto positivi per quanto riguarda la fiducia tra collaboratori e superiori, la responsabilizzazione su obiettivi e risultati e il grado di autonomia nello svolgimento dell’attività lavorativa. I dipendenti di Assimoco hanno anche rilevato che con questa modalità di lavoro riescono a ottenere una migliore concentrazione e una maggiore efficacia del lavoro quotidiano. Il giudizio positivo non è solo legato all'emergenza: otto persone su dieci aumenterebbero la frequenza del lavoro da casa anche dopo la fine dell’emergenza sanitaria. Non mancano ovviamente le problematiche che fanno riferimento ai seguenti punti: il legame con la documentazione cartacea, la necessità di incontrare i colleghi e la sparizione dei confini fra vita personale e professionale che favorisce un senso di iperconnessione e abbatte i confini tra la sfera del lavoro e la vita privata.