
Il settore retail statunitense sta affrontando un aumento delle insolvenze nonostante la crescita apparente delle vendite, con oltre 30 fallimenti nel 2024, i livelli più alti dalla "Apocalisse del Retail" degli anni 2010.
Secondo le analisi di Coface, nonostante le vendite retail siano aumentate del 2,4%, il rischio nel settore è tornato ai massimi storici, con alcune categorie in calo, come hobby e arredamento.
I dati sulle vendite retail nascondono differenze significative tra i vari segmenti e aziende. Mentre l'e-commerce continua a essere il motore di crescita del settore, alcune categorie – come hobby, arredamento, materiali da costruzione e grandi magazzini – hanno registrato una crescita negativa.
Al contrario, i settori dell’elettronica, dell’alimentare e dell’abbigliamento hanno riportato incrementi, ma inferiori al tasso d’inflazione (2,9% nel 2024), segnalando una riduzione dei volumi reali di vendita
Le principali aziende, come Walmart, Amazon e Costco, dominano la crescita, mentre i retailer più piccoli, soprattutto quelli che vendono beni non essenziali, sono vulnerabili a causa della concorrenza dei grandi marchi e della pressione sui prezzi. Le difficoltà finanziarie sono evidenti, con un aumento del debito e una copertura degli interessi insufficiente per molte aziende. L'introduzione di nuovi dazi sulle importazioni dalla Cina e un'economia in rallentamento potrebbero aggravare ulteriormente la situazione, con una previsione di crescita economica inferiore nel 2025.
Attualmente, la quota di aziende retail con una copertura degli interessi insufficiente o un elevato livello di indebitamento ha superato i livelli pre-pandemia, raggiungendo rispettivamente il 31% e il 48%, livelli vicini ai massimi storici.