La Financial Conduct Authority (FCA), autorità di vigilanza del mercato britannico, ha detto che è “fondamentale” per gli assicuratori del Regno Unito provvedere a liquidare velocemente e per intero i sinistri, a seguito della sentenza dell’Alta Corte di Giustizia sui mancati indennizzi dei sinistri di business interruption legati alla pandemia.
I giudici di Londra hanno infatti stabilito che alcuni big player del settore hanno sbagliato a respingere decine di migliaia di sinistri di business interruption presentati da esercizi commerciali, piccole imprese che hanno dovuto interrompere l’attività a causa della pandemia.
La FCA, che nel maggio scorso ha presentato un esposto alla Corte contro otto assicuratori (Hiscox, Arch Insurance UK, Zurich Insurance PLC, QBE UK Ltd., Argenta Syndicate Management Ltd., Ecclesiastical Insurance Office PLC, Amlin Underwriting Ltd, RSA), ha affermato che la High Court si è dichiarata a favore della maggior parte delle argomentazioni presentate. Per le compagnie non resta quindi che iniziare a provvedere alla liquidazione.
Christopher Woolard, Ceo ad interim di FCA, non ha nascosto la soddisfazione per la decisione della Corte sostenendo che “La sentenza è un importante passo avanti sulla strada dei chiarimenti delle tante incertezze che ancora avvolgono tanti assicurati. Il nostro obiettivo rimane quello di fare in modo che la lentezza delle procedure di indennizzo non vada a esacerbare le pressioni finanziarie sugli assicurati”. La FCA potrebbe anche far leva sui propri poteri di “regulator” qualora osservasse una eccessiva lentezza delle procedure liquidatorie da parte delle compagnie.
Si stima che il caso possa interessare circa 370 mila piccole imprese del Regno Unito, generando indennizzi per miliardi di sterline e complessivamente riguardare oltre 60 assicuratori per circa 700 tipologie di polizze.