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Banche e assicurazioni non hanno scelta. Per battere i giganti del web devono puntare sulla condivisione dei dati

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Venerdì, 19 Luglio, 2019 - 09:34
Autore: Gillespie

Secondo un’indagine realizzata da Ntt Data, le banche e le assicurazioni non hanno scelta se vogliono mantenere gli attuali livelli di competitività in un futuro sempre più condizionato da blockchain e intelligenza artificiale.

A leggere i dati della ricerca “Digital to the Core: Transforming Financial Services and Insurance in the New World of Digital Business Platforms and Ecosystems” si scopre che il 61% delle aziende di servizi finanziari e di assicurazione, si prepara o sta valutando di abbandonare i modelli di business tradizionali per passare al modello digitale. E il 90% punterebbe a fornire ai consumatori un’offerta di servizi unica e disponibile 24 ore su 24, attraverso Digital Business Platform che permettano fra l’altro di lavorare con Fintech, Insurtech e altri attori dell’ecosistema digitale globale. Inoltre, l’80% degli intervistati ritiene che Amazon e gli altri giganti tecnologici potrebbero in breve tempo diventare i loro principali i concorrenti.

“Le aziende come Amazon, Google e Netflix che fanno della propria piattaforma digitale il reale valore aggiunto sono in grado di offrire alla clientela servizi digitali facili e veloce da usare stanno progressivamente cambiando le aspettative anche dei clienti finanziari e assicurativi,” ha spiegato Luca Pozzoli, Practice manager Banking & Payments di Ntt Data Italia.“Questi giganti della tecnologia usano modelli di business agili grazie ai quali, facendo leva sui dati raccolti dai clienti, riescono a personalizzare nuovi prodotti a prezzi competitivi servendo al meglio nel contempo la fascia di consumatori che preferisce l’uso del canale “mobile” dove semplicità e velocità sono caratteristiche distintive. Creando una Digital Business Platform, banche e assicurazioni possono collaborare con fintech ed insurtech per integrare nuove tecnologie digitali, usare interfacce di programmazione applicative aperte (il c.d. Open Banking) e condividere i dati dei clienti – acquistando una nuova capacità di adattarsi alle aspettative dei clienti che chiedono servizi totalmente digitale e personalizzabili”. 

Secondo il 53% degli intervistati sono le nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale e la blockchain, i trend destinati ad avere, anche nel breve termine, un maggior impatto su banche e assicurazioni, mentre tutti gli intervistati sono concordi nel ritenere che i giganti della tecnologia sono già una fonte di forte preoccupazione. Infatti, dalla ricerca emerge che l’84% delle aziende “tecnologiche” già esercitano un forte influenza sui bisogni del mercato e che l’83% ritiene che i nuovi arrivati, come Amazon e Apple, potrebbero diventare importanti concorrenti nell’offerta di prodotti finanziari.  Ne sono un esempio – evidenziano gli analisti – il recente lancio di una nuova carta di credito da parte di Apple o l’introduzione della criptovaluta Libra da parte di Facebook in diretta competizione con quelle oggi circolanti. L’85% degli intervistati ha indicato il ricorso a una Digital Business Platform come un’importante opportunità per riposizionare la propria azienda e l’83% ha convenuto che l’integrazione di sistemi legacy core la Dbp sia determinante per la propria posizione competitiva nei prossimi 3-5 anni. È interessante notare – si legge nel report – che a livello globale emerge che solo il 23% del totale degli intervistati dichiara di disporre attualmente nella propria azienda di una Dbp attiva, mentre questo valore si incrementa notevolmente se lo si osserva al contesto domestico: il 43% degli intervistati italiani dichiara di aver già sviluppato una Dbp e che questa stia producendo significativi benefici sia in termini di offerta che di costo.

Tag: 
Big Data
Circolazione dati
Intelligenza artificiale

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