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Banche, una metamorfosi professionale: da gestori a custodi del benessere e dell'ambiente

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Mercoledì, 1 Ottobre, 2025 - 10:00
Autore: Gillespie

Le banche italiane sono nel pieno di una profonda trasformazione, plasmata da tre forze che ne stanno ridisegnando organigrammi e competenze: sostenibilità, benessere organizzativo e digitalizzazione. 

L'analisi dei trend HR in corso nel settore bancario, condotta da Gi Group Holding, prima multinazionale italiana del lavoro, svela un panorama dove l'evoluzione dei ruoli non è solo un adattamento, ma una vera e propria trasmutazione culturale e strategica che sta portando in superficie nuove e inattese figure professionali, mentre quelle tradizionali sono chiamate a una drastica riconfigurazione.

Il vento dell’ESG (Environmental, Social, Governance) soffia con forza, ma l’integrazione nei ruoli è ancora acerba. Se da un lato l'interesse è in costante crescita, dall'altro il passaggio a una strutturazione organica dei ruoli ESG è ancora agli esordi. Ci sono eccezioni virtuose, come l’introduzione di figure come l’ESG Product Manager o consulenti di investimenti dedicati, ma il dato prevalente è che tali competenze si stanno integrando in ruoli esistenti, fungendo più da specializzazione trasversale che da professione autonoma. 

Il punto non è solo tecnico: l'ESG, infatti, richiede "una visione sia valoriale sia strategica", con figure capaci non solo di esecuzione, ma di "leggere i bisogni del cliente e costruire coerenza tra portafogli e principi". Una sfida che chiama in causa anche il sistema formativo, poiché "a fronte di una domanda in crescita, l’offerta formativa resta ancora limitata nel nostro Paese".

Nel mondo delle vendite, il faro resta puntato sull’alta marginalità e sulla consulenza personalizzata. La strategicità di ruoli come Private Banker e Wealth Manager si conferma anche per gli anni a venire, essenziali per attrarre e fidelizzare i clienti ad alto patrimonio. 

Parallelamente, l’onda digitale potenzia figure come i gestori responsabili delle vendite online e gli advisor dei clienti digitali, destinati a "diventare interlocutori sempre più cruciali" man mano che la clientela intensifica l’uso dei canali digitali. In un quadro di forte contrazione fisica, dove la Fondazione Fiba di First Cisl, in una nota che fa riflettere, evidenzia come la riduzione delle filiali in Italia sia proseguita fino a toccare quota 19.395 al 30 giugno 2025, si conferma "il declino dei ruoli più tradizionali come il gestore retail o il gestore affluent". Questi professionisti sono ora chiamati a una "profonda riconfigurazione" in un contesto dove l'autonomia del cliente e il ridimensionamento della filiale fisica sono fatti assodati.

Tuttavia, la novità più sorprendente è sulle persone. Accanto all’ormai consolidato HR welfare manager, emerge in alcune realtà più strutturate la figura del wellbeing manager, responsabile dei programmi per la salute fisica e mentale dei dipendenti. Una mossa che riflette "il nuovo peso della cura del capitale umano nel contesto bancario" e, nel contempo, impone una riflessione cruciale sul dialogo intergenerazionale. Con un settore che vanta un’età media di circa 49 anni, favorire una "coesistenza virtuosa tra i professionisti più esperti e le nuove generazioni" non è solo una questione etica, ma un imperativo strategico per supportare la "capacità di trasformazione delle banche" e accrescerne l’attrattività verso i giovani talenti.

L'evoluzione non è però un monolite. A seconda della tipologia d'istituto, cambiano le richieste. Le incumbents orientate alla digitalizzazione cercano profili specialistici per la trasformazione digitale, mantenendo un legame con il territorio. Quelle più tradizionali, invece, prediligono "profili trasversali, capaci di ricoprire più ruoli, con competenze che combinano attività commerciali e relazionali". Le neobank, infine, richiedono figure ibride in grado di gestire la relazione interamente a distanza, attraverso piattaforme e video-call, mantenendo alto il livello di servizio senza il supporto fisico. In tutti questi modelli, la funzione HR è l'ago della bilancia, chiamata a guidare la trasformazione e ad agire "come un abilitatore di valore per l’organizzazione", sviluppando competenze digitali e, in modo cruciale, relazionali.

Tag: 
ESG
Banche
Benessere

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