L’Italia, insieme a Spagna, Francia e Slovacchia, registrerà nel 2021 i disavanzi più elevati nell’Eurozona con percentuali superiori al 7,5% del Pil. Tuttavia, “in ragione della brusca contrazione dell’economia nell’area Euro, un orientamento di bilancio ambizioso e coordinato rimarrà essenziale fino a quando non si registrerà una ripresa duratura”.
Lo scrive la Bce nel bollettino economico, dopo che la Commissione europea, per Belgio, Grecia, Spagna, Francia, Italia e Portogallo, ha chiesto attenzione alla sostenibilità di bilancio a medio termine, la Bce nota che “il sostegno di bilancio dovrebbe tuttavia continuare a rimanere su livelli elevati” e “finché l'emergenza sanitaria persiste e la ripresa non è in grado di autoalimentarsi, sarà importante prorogare le misure temporanee al fine di scongiurare la possibilità di variazioni brusche e significative”.
Secondo la Bce “la recrudescenza dei casi di Covid-19 e le misure di contenimento ad essa associate limitano considerevolmente l’attività economica nell’area dell’euro, che dovrebbe aver subito una contrazione nel quarto trimestre del 2020. Nel settore manifatturiero l’attività continua a mostrare una buona tenuta, mentre nel comparto dei servizi essa è fortemente frenata dall’incremento dei tassi di contagio e dalle nuove restrizioni imposte alle interazioni sociali e alla mobilità”.
La Bce sottolinea che “in un contesto caratterizzato dalla debolezza della domanda e da un significativo sottoutilizzo della capacità produttiva nei mercati del lavoro e dei beni e servizi l’inflazione rimane molto bassa. Nel complesso, i dati più recenti e le proiezioni macroeconomiche formulate dagli esperti dell’Eurosistema a dicembre 2020 segnalano un impatto della pandemia sull’attività economica più pronunciato nel breve termine e una debolezza dell’inflazione più duratura rispetto a quanto precedentemente previsto. In prospettiva i recenti progressi nella messa a punto di vaccini contro il Covid-19 consentono di ipotizzare con maggiore fiducia una graduale soluzione della crisi sanitaria. Cionondimeno, occorrerà del tempo prima che si ottenga un’immunità generalizzata, così come non si possono escludere ulteriori aumenti dei contagi, con le sfide che ciò comporta per la salute pubblica e le prospettive economiche. Nel medio periodo, la ripresa dell’economia dell’area dell’euro dovrebbe essere sorretta dalle condizioni di finanziamento favorevoli, dall’orientamento espansivo delle politiche di bilancio e da una ripresa della domanda al progressivo venir meno delle misure di contenimento e dell’incertezza”.