BCE
A meno di sorprese dell’ultima ora è dato ormai per certo un nuovo taglio dei tassi da parte della BCE nella riunione di oggi, 17 ottobre. Facile.it ha stimato che, se l’Eurotower dovesse sforbiciare gli indici di 25 punti base, nei prossimi mesi la rata di un mutuo variabile standard dovrebbe calare di circa 18 euro.
La redditività delle banche in Europa ha raggiunto un nuovo massimo storico: 10,11% di ritorno sul capitale nel secondo trimestre, per la media degli istituti che ricadono sotto la vigilanza della Bce.
Se non ci saranno sorprese, la Bce dovrebbe fermare la corsa ai rialzi, e questo vorrebbe dire che a fine anno l’aumento sulle rate dei mutui variabili italiani si fermerà a +294 euro rispetto a gennaio 2022 (+64%).
Non si ferma la corsa dei tassi su mutui e prestiti a imprese e famiglie, sull’onda della stretta monetaria imposta dalla BCE.
Se, come previsto, il 15 giugno la BCE dovesse annunciare un ulteriore rialzo del costo del denaro di 25 punti base, secondo le simulazioni di Facile.it l’aumento dei tassi potrebbe portare a un rincaro della rata dei mutui fino a quasi 275 euro rispetto all’inizio dello scorso anno (+60%). E la corsa dei tassi potrebbe non essere finita visto che, secondo le aspettative di mercato, il picco dell’Euribor verrà raggiunto a settembre prossimo. Per l’analisi il comparatore ha preso in esame un finanziamento a tasso variabile da 126.000 euro con piano di restituzione in 25 anni sottoscritto a gennaio 2022.
Le tensioni degli ultimi giorni che hanno interessato il settore bancario “confermano che è più che mai necessaria una vigilanza forte e rigorosa”. È quanto ha detto il presidente del consiglio di vigilanza Bce, Andrea Enria, intervenendo alla conferenza annuale sulla vigilanza bancaria organizzata a Francoforte dal quotidiano tedesco Handelsblatt.
L’aumento del costo del denaro determinato dalla stretta monetaria avviata dalla Bce si fa sentire in maniera pesante sulle tasche degli italiani.
L’Italia, insieme a Spagna, Francia e Slovacchia, registrerà nel 2021 i disavanzi più elevati nell’Eurozona con percentuali superiori al 7,5% del Pil. Tuttavia, “in ragione della brusca contrazione dell’economia nell’area Euro, un orientamento di bilancio ambizioso e coordinato rimarrà essenziale fino a quando non si registrerà una ripresa duratura”.
La notizia del passaggio di Fabio Panetta in Bce girava ormai da tempo, ma ora è arrivata l’ufficialità. A partire dal prossimo 1° gennaio 2020, Fabio Panetta entrerà a far parte del comitato esecutivo della Banca Centrale Europea.
Le misure adottate giovedì scorso dalla BCE per stimolare l’economia europea manterranno sotto pressione i rendimenti sugli investimenti dei gruppi assicurativi, secondo Standard and Poor’s (S&P) che al momento non pensa di adottare alcuna iniziativa di rating in seguito ai prestiti a tassi agevolati alla banche, annunciati dalla Banca centrale europea.
Le istituzioni finanziarie non bancarie, come fondi e assicurazioni, rivestono ormai un ruolo importante nel finanziamento del real estate a uso commerciale e questo fattore, se da una parte rappresenta un fattore positivo perchè aumenta la condivisione del rischi e apre nuovi canali di finanziamento, dall’altro apre anche a nuovi rischi.
La BCE risponde alle critiche di “mancanza di munizioni” con una lista di misure, anche innovative, per riportare l’inflazione verso il 2%.
Secondo quanto comunicato dalla BCE nel terzo trimestre del 2015 gli asset finanziari delle compagnie assicurative e dei fondi pensione europei sono scesi a 9.037 miliardi di euro, rispetto ai 9.069 miliardi del trimestre precedente.
A causa della fase economica negativa, l’Italia rischia di non raggiungere l’'obiettivo di un deficit al 2,6% del Pil nel 2014. E’ quanto avverte la Bce nel suo bollettino mensile.