
Se non ci saranno sorprese, la Bce dovrebbe fermare la corsa ai rialzi, e questo vorrebbe dire che a fine anno l’aumento sulle rate dei mutui variabili italiani si fermerà a +294 euro rispetto a gennaio 2022 (+64%).
È quanto rileva l’analisi effettuata da Facile.it e Mutui.it che hanno analizzato lo scenario ritenuto più probabile, cioè lo stop dell’Eurotower ai rincari sui tassi. Con la fine degli aumenti i mutuatari a tasso variabile potranno tirare un parziale sospiro di sollievo, ma la pressione sulle famiglie resta elevata e prima di vedere un calo bisognerà aspettare il 2024.
“Analizzando un mutuo medio a tasso variabile sottoscritto a inizio dello scorso anno, la rata mensile è passata da 456 euro di gennaio 2022 ai 750 euro di oggi, in aumento del 64%. Sommando i rincari mensili, l’esborso aggiuntivoper i mutuatari è stato addirittura superiore ai 2.850 euro”, sostiene il report.
In caso di conferma della pausa di Bce, secondo le previsioni di mercato l’indice che guida l’andamento dei mutui a tasso variabile dovrebbe rimanere sui valori attuali fino alla fine dell’anno, ma, in caso contrario, se dovesse proseguire con gli aumenti, ipotizzando un incremento dello 0,25%, la rata mensile del finanziamento analizzato continuerebbe a crescere arrivando potenzialmente a sfiorare i 770 euro, in aumento del 68% rispetto a gennaio 2022.
Guardando alle aspettative di mercato (Futures sugli Euribor a 3 mesi aggiornate al 23 ottobre 2023) bisognerà aspettare il 2024 per vedere i primi segnali di calo. Ad ottobre l’indice Euribor a 3 mesi si è mosso intorno al 3,95%: secondo le previsioni, a marzo 2024 dovrebbe scendere a 3,93%, poi arrivare a 3,75% a giugno e 3,35% a dicembre 2024. Se ciò avvenisse, la rata del mutuo medio presa in esame resterebbe uguale a quella di oggi (750 euro) a marzo 2024, per poi scendere a 737 euro a giugno e a 708 euro a dicembre 2024.