Tassi
A meno di sorprese dell’ultima ora è dato ormai per certo un nuovo taglio dei tassi da parte della BCE nella riunione di oggi, 17 ottobre. Facile.it ha stimato che, se l’Eurotower dovesse sforbiciare gli indici di 25 punti base, nei prossimi mesi la rata di un mutuo variabile standard dovrebbe calare di circa 18 euro.
Secondo l’analisi di Facile.it e Prestiti.it, dopo due anni di aumenti i tassi disponibili online sono tornati a scendere con un calo che, nei primi 9 mesi del 2024, è stato di circa il 3%.
Nella prima metà del 2024 le richieste di prestiti finalizzati hanno continuato a crescere, con un +14,36% rispetto al primo semestre 2023, confermando un trend positivo già avviato lo scorso anno. Ma la prima metà dell’anno è stata positiva anche per prestiti personali e cessioni del quinto, che invece nel 2023 avevano subito un leggero calo, anche grazie a un ruolo fondamentale della GenZ, ossia la fascia di popolazione tra i 18 e i 28 anni, e a prime indicazioni di riduzione dei tassi.
Da ottobre 2023 si sono manifestati segnali di diminuzione dei tassi di mercato, anticipando la decisione della BCE. Nelle settimane più recenti tale tendenza alla diminuzione si è stabilizzata. È quanto ha rilevato l'Associazione Bancaria Italiana (ABI) nel rapporto mensile di luglio.
La politica di rialzo dei tassi d’interesse della Bce in risposta alla crescita dell’inflazione ha avuto conseguenze rilevanti per tutte le persone che hanno sottoscritto mutui a tasso variabile, sia privati che ditte individuali. Secondo l'analisi condotta da Crif sull'impatto dell'innalzamento dei tassi sui mutui (elaborata sul patrimonio informativo del Sistema di informazioni creditizie Eurisc), il 26% dei mutui ipotecari attivi a gennaio 2022 era a tasso variabile.
Le rate dei mutui con tasso variabile sono rincarate tra il 35% e il 119% in meno di due anni. L’aumento del denaro ha messo in difficoltà un gran numero di famiglie nel nostro Paese, che hanno dovuto fare i conti con una contrazione del reddito residuo che in molti casi è attivato al 51%.
Dopo l’aumento registrato a novembre, a dicembre 2023 il tasso sui nuovi mutui erogati alle famiglie dalle banche in Italia è sceso al 4,42%, rispetto al 4,50% del mese precedente.
Se non ci saranno sorprese, la Bce dovrebbe fermare la corsa ai rialzi, e questo vorrebbe dire che a fine anno l’aumento sulle rate dei mutui variabili italiani si fermerà a +294 euro rispetto a gennaio 2022 (+64%).
Nel secondo trimestre del 2023 il tasso medio applicato alle famiglie sui nuovi mutui a tasso fisso per l'acquisto di abitazioni è risultato del 4,32%, con minime differenze tra le singole aree territoriali. In particolare, il tasso più elevato si è registrato nel Nord-Est con il 4,40%, seguito dal 4,35% nelle Isole, 4,31% nel Nord-Ovest, 4,30% nel Sud. Il livello più basso si è riscontrato nel Centro con il 4,27%.
Continua nel secondo trimestre 2023 la rapida crescita degli indici di riferimento Euribor avviatasi a inizio 2022 con impatti sulla tipologia di tasso preferita da privati e famiglie che, nel momento della scelta, tornano a optare in massa per i mutui a tasso fisso nel 97% dei casi.
Quasi 1 milione di famiglie italiane non riesce a pagare le rate del mutuo. L’aumento del costo del denaro, l'incremento dei tassi e la corsa dell'inflazione riducono il reddito disponibile e mettono in difficoltà i clienti delle banche nel rispettare le scadenze relative ai finanziamenti, denuncia uno studio della Fabi che stima in circa 15 miliardi di euro il buso di rate non pagate.
Banco Desio rinnova la propria vicinanza e il proprio supporto alle famiglie e ai clienti alle prese con l’attuale situazione congiunturale e rilancia l’iniziativa, già adottata a gennaio, volta a rimodulare i piani di rimborso dei finanziamenti.
Non si ferma la corsa dei tassi su mutui e prestiti a imprese e famiglie, sull’onda della stretta monetaria imposta dalla BCE.
Se, come previsto, il 15 giugno la BCE dovesse annunciare un ulteriore rialzo del costo del denaro di 25 punti base, secondo le simulazioni di Facile.it l’aumento dei tassi potrebbe portare a un rincaro della rata dei mutui fino a quasi 275 euro rispetto all’inizio dello scorso anno (+60%). E la corsa dei tassi potrebbe non essere finita visto che, secondo le aspettative di mercato, il picco dell’Euribor verrà raggiunto a settembre prossimo. Per l’analisi il comparatore ha preso in esame un finanziamento a tasso variabile da 126.000 euro con piano di restituzione in 25 anni sottoscritto a gennaio 2022.
Nel mese di maggio l’importo medio chiesto alle società di credito per un prestito personale è stato pari a 10.474 euro, valore in calo del 4% rispetto allo stesso mese del 2022. I tassi, invece, sono aumentati notevolmente arrivando a +31% se confrontati con quelli di dodici mesi prima quando, per un prestito personale da 10.000 euro in 5 anni erano pari a 6,28%, a maggio 2023 il tasso medio online (TAN) è arrivato a 8,24%.