Tassi
Secondo quanto dichiarato da Christine Lagarde, il 16 marzo la BCE dovrebbe procedere ad un nuovo aumento del costo del denaro il che, per chi ha un mutuo medio a tasso variabile, potrebbe tradursi in un incremento di 35 euro sulla rata del finanziamento. In soli 14 mesi, quindi, il rincaro arriverebbe a circa 237 euro, vale a dire il 52% in più rispetto alla rata originale.
Continuano a diminuire i prestiti bancari alle piccole e micro imprese: tra il 2021 e il 2022 gli impieghi vivi alle aziende con meno di 20 addetti sono scesi di 5,3 miliardi di euro (-4,3%). Lo rileva l’Ufficio studi della Cgia, secondo cui lo stock complessivo dei prestiti erogati a questo segmento di aziende è passato da 124 a 118,7 miliardi di euro.
L’aumento del costo del denaro determinato dalla stretta monetaria avviata dalla Bce si fa sentire in maniera pesante sulle tasche degli italiani.
Nonostante l’aumento dei tassi di interesse sui mutui e il contesto economico generale che potrebbero portare al calo dei prezzi delle abitazioni nei prossimi mesi, per quasi metà degli italiani puntare sul mattone resta ancora un buon investimento. È quanto emerge da un’indagine di Prima Assicurazioni commissionata a Nielsen.
Il gigante della riassicurazione Swiss Re prevede un ulteriore rafforzamento dei tassi in tutte le linee di business per la prossima stagione dei rinnovi, per via dell’effetto combinato del contesto di bassi tassi di interesse, delle conseguenze del Covid e dell’aumento di frequenza degli eventi climatici estremi che aumentano i rischi e di conseguenza fanno crescere le domande di protezione.
Il principale rischio per gli assicuratori europei sono sempre i tassi d’interesse. Lo conferma lo studio sulle assicurazioni EMEA che Moody’s svolge a cadenza biennale che sottolinea anche il ruolo dell’Internet of Things (IoT), destinato a sconvolgere il settore.
Le tariffe assicurative commerciali sono aumentate nel terzo trimestre del 2018 sul mercato statunitense. In particolare, i tassi del comparto auto continuano a crescere a ritmi superiori alla media, secondo un’analisi realizzata da Willis Towers Watson PLC.
Un risparmio potenziale sugli interessi pagati dai consumatori compreso fra 300 e 500 milioni di euro. È questo l’impatto stimato per una vera e propria rivoluzione nel mondo dei prestiti personali, il finanziamento con tasso negativo che, ha annunciato Facile.it, dal 22 ottobre sarà disponibile anche in Italia a questo indirizzo.
Di seguito alcune delle principali evidenze emerse dall’ultimo Osservatorio elaborato da MutuiOnline.it che fa il punto sulla situazione nel terzo trimestre dell’anno (dati al 30 settembre), fornendone una comparazione con i periodi precedenti e i cambiamenti in atto nel mercato.
Il contesto macro-economico europeo “resta fragile, ci sono nuove sfide dovute a rischi geopolitici e il contesto di bassi tassi di interesse continua a essere il problema principale per le società di assicurazione europee e per i fondi pensione”.
L’applicazione dei trend demografici alle previsioni economiche, attraverso un’attenta analisi della composizione per età della popolazione, spinge due studiosi della Bocconi (Carlo Favero, Deutsche Bank Chair in Asset Pricing and Quantitative Finance, e Vincenzo Galasso, direttore del Bachelor in International Politics and Government) ad allontanare lo spettro della stagnazione secolare per l’area euro, ma a considerare difficile l’implementazione delle riforme strutturali.
Lo scenario di tassi di interesse prossimi allo zero preoccupa il Fondo Monetario Internazionale che nel report sulla stabilità finanziaria globale (GFSR) ha fatto scattare l’allarme per i fondi pensione e le compagnie di assicurazioni che “rischiano di diventare insolventi, nel caso in cui il contesto di tassi di interesse a livelli ultra bassi dovesse permanere per un periodo di tempo prolungato”.
Le compagnie di assicurazioni italiane sono in buona salute, come dimostrano i 6 miliardi di utili e il Roe 2015 che ha sfiorato il 10% nel comparto vita e ha superato il 7% nei danni.
A febbraio 2016 l’ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche operanti in Italia, 1.826,8 miliardi di euro è nettamente superiore, di quasi 150 miliardi, all'ammontare complessivo della raccolta da clientela, 1.678,2 miliardi di euro.
Un lungo periodo di bassi tassi d’interesse metterebbero in difficoltà le assicurazioni europee, ma soprattutto le compagnie tedesche per via dell’ampia diffusione delle polizze a rendimento garantito. Una situazione critica certo, ma che le compagnie saranno in grado di affrontare anche se questo potrebbe pesare sui profitti e sui livelli patrimoniali e portare a downgrade.