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Nel corso del 2020 sono stati registrati quasi 593mila nuovi nomi a dominio .it, per un incremento di oltre il 13% rispetto all’anno precedente.
È quanto comunica Registro.it, organo che opera all’interno dell’Istituto di Informatica e Telematica del Cnr.
A oggi, sono oltre 3,3 milioni le unità con questo tipo di dominio nel nostro Paese. Il trend del digitale sta investendo aziende e professionisti da tempo, ma l’anno della pandemia ha sicuramente accelerato la riorganizzazione anche delle realtà più tradizionali per non fermare il business e canalizzarlo sul web.
Marco Conti, Responsabile del Registro .it e Direttore dell’Iit-Cnr, sostiene che “nei mesi di aprile e maggio la rete web ha costituito un approdo digitale provvidenziale per moltissimi, a giudicare dal netto balzo di registrazioni, rispettivamente con 66.313 e 59.474 nuovi nomi .it. In nessun mese di nessun anno dal 2008 a oggi si era mai registrato un numero tale di nuovi domini. Parliamo del +44% e +28% rispetto agli stessi mesi del 2019”.
Il 49% dei soggetti che hanno registrato un nuovo dominio .it nel 2020 sono persone fisiche. Free lance e lavoratori autonomi hanno investito tempo e denaro per aprire nuovi siti e la presenza digitale di questa categoria è aumentata del 35% in soli 12 mesi.
La regione con il più alto tasso di penetrazione è il Trentino Alto Adige, seguita da Lombardia, Toscana, Valle d’Aosta, Piemonte e Veneto.
Nessuna regione del Sud compare tra le prime dieci, a ulteriore dimostrazione di quanto sia necessario colmare quel gap digitale tra nord e sud che crea problemi non soltanto in termini di business, ma anche di accesso alle informazioni.
“Le imprese devono aumentare i loro investimenti in infrastrutture ma soprattutto in competenze digitali per proteggere le transazioni elettroniche dal cybercrime”,
ha aggiunto Conti. “Allo stesso tempo è necessario aumentare la cultura digitale dei cittadini e sviluppare quella che viene definita la cyber-hygiene che, in modo speculare alle norme igieniche nel mondo reale, ci fornisca gli strumenti per difenderci dai ‘virus’ utilizzati dal cybercrime nel mondo virtuale”.