
Vacanze “mordi e fuggi” per l’estate 2023. Nonostante l’inflazione non si arresta il desiderio di partire degli italiani. A scattare questa fotografia è Vamonos Vacanze (www.vamonos-vacanze.it), il tour operator italiano specializzato in vacanze di gruppo, che ha approfondito come l’inflazione abbia impattato sulle scelte dei vacanzieri.
Secondo quanto rilevato dalla piattaforma Vamonos-Vacanze.it, il 54% dei vacanzieri spenderà molto (10%) o qualcosa (44%) in più rispetto all’estate 2022, precipalmente a causa dell’aumento dei prezzi. Per compensare almeno in parte i maggiori costi, il 62% ridurrà ad un massimo di 8 giorni la durata delle ferie, mentre il 12% dei nostri connazionali non partirà affatto.
Gli aumenti colpiscono un po’ tutti, anche i viaggi meno cari. “Certo è che l’88% degli italiani continua a percepire prezzi in crescita ed il 74% ne è preoccupato. L’inflazione reale nel comparto delle vacanze si traduce in rincari medi del 22% sui prezzi dell’anno precedente”, avvertono gli analisti di Vamonos-Vacanze.it.
Ad aumentare non solo il prezzo di aerei, traghetti, lettini e ombrelloni, ma costa di più anche consumare cibi e bevande presso i lidi, con rincari che riguardano non solo i menu dei ristoranti in spiaggia ma anche l’acqua minerale, i succhi di frutta, le birre, i caffè, i gelati.