In Italia, i prezzi di benzina e diesel continuano a essere tra i più alti d’Europa, gravando pesantemente sulle famiglie e sulle imprese. Secondo uno studio del Centro di Formazione e Ricerca sui Consumi, gli italiani pagano complessivamente 4,18 miliardi di euro in più all’anno rispetto alla media europea per i rifornimenti, un incremento che è attribuito in gran parte al peso delle tasse, che rendono il carburante italiano tra i più costosi del continente.
Secondo i dati forniti dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase), il prezzo medio della benzina in Italia è di 1,823 euro al litro, posizionando il Paese al quarto posto in Europa, dietro solo a Danimarca (2,035 euro), Paesi Bassi (1,970 euro) e Grecia (1,844 euro). Rispetto alla media europea di 1,707 euro, gli automobilisti italiani pagano ben 11,6 centesimi in più per litro, con un aggravio di circa 6 euro per ogni pieno. Per quanto riguarda il diesel, il prezzo medio italiano si attesta a 1,726 euro al litro, superiore di 8,6 centesimi rispetto alla media europea, con un costo extra di 4,3 euro per ogni pieno. Con circa 17,1 milioni di auto a benzina e 16,7 milioni di auto diesel in circolazione, l’impatto economico complessivo per le famiglie italiane è significativo, con un aggravio annuo di 2,46 miliardi di euro per la benzina e di 1,72 miliardi di euro per il diesel.
La pressione fiscale incide fortemente sul prezzo finale dei carburanti in Italia. Ogni litro di benzina include 1,057 euro di tasse, il 12,5% in più rispetto alla media europea, mentre il gasolio è tassato per 0,928 euro al litro, il 15,4% in più.
Senza il peso delle accise, il costo della benzina scenderebbe a 0,765 euro al litro, posizionando l’Italia all’undicesimo posto in Europa, e quello del diesel a 0,798 euro, portandola al ventitreesimo posto, tra i Paesi più convenienti.
L’Ufficio Economico di Confesercenti ha inoltre evidenziato come le tensioni sui prezzi delle materie energetiche continuino a influenzare il mercato, nonostante il processo di rientro dell’inflazione sia ormai concluso. Nel 2024, i costi di energia elettrica, gas e combustibili sono stati ancora superiori di quasi il 70% rispetto ai livelli del 2021, mantenendo l’Italia tra i Paesi con le bollette più alte d’Europa. La situazione potrebbe ulteriormente aggravarsi se il taglio dello sconto sulle accise diesel, approvato dal Senato, ricevesse il via libera dalla Camera. Questo provvedimento, se confermato, aumenterebbe ulteriormente i costi per i consumatori, rendendo ancora più gravoso il peso dei carburanti per le famiglie italiane e le imprese. In totale, con i listini attuali, gli italiani pagano circa 40,3 miliardi di euro all’anno in tasse sui carburanti, di cui 21,7 miliardi per la benzina e 18,6 miliardi per il diesel. Una cifra che sottolinea l’urgenza di politiche mirate a ridurre l’impatto della tassazione e a contenere i costi energetici per sostenere l’economia e il potere d’acquisto delle famiglie.