
Uno o due posti in cda per i rappresentanti delle eventuali liste di capitale. È questa la grande novità della relazione sulla governance che è stata approvata dal cda di Cattolica Assicurazioni, in anticipo sui tempi di marcia previsti.
Una accelerazione impressa per mettere a tacere i continui rumors sul nuovo sistema di governo del gruppo veronese. Tra i grandi elementi di novità, si rileva l’adozione del modello monistico con la prevista riduzione del numero complessivo degli esponenti a 17 (oggi sono 18 consiglieri e 5 sindaci effettivi), tenendo conto che le funzioni del nuovo cda assorbiranno quelle del collegio sindacale, l’abolizione del comitato esecutivo e la soppressione del requisito di rappresentanza territoriale per i componenti del Consiglio. Viene inoltre confermata la soglia di partecipazione azionaria per i soci persone giuridiche (0,5%) e innalzata quella prevista per le persone giuridiche (5%), estesa ora anche agli enti collettivi e agli Oicr. In merito alla rappresentanza in cda riconosciuta alle eventuali liste di capitale - oggi la Berkshire di Warren Buffett detiene una partecipazione del 9% - si è stabilito che uno o due amministratori siano tratti dalla lista risultata prima per capitale - diversa dalla lista di maggioranza, risultata prima con voto capitario (una testa, un voto), e anche da quella di minoranza - avendo ottenuto voti corrispondenti al 10% o al 15% del capitale sociale, qualunque sia il numero di soci che l’abbia votata. Questa riforma sarà sottoposta all’assemblea dei soci, convocata in sede ordinaria e straordinaria, per il 27 e 28 aprile.
Intanto il gruppo Cattolica Assicurazioni entra nel Consiglio di indirizzo di Fondazione Arena, per contribuire al progetto di rilancio dell’ente lirico avviato dall’Amministrazione Sboarina. Ancora in fase definizione la somma che Cattolica investirà per entrare come socio fondatore di Fondazione Arena, ma che dovrebbero corrispondere al 3% della somma dei contributi netti approvati dall’ultimo bilancio di Fondazione.