
Il 2017, secondo la Cgia di Mestre, l’associazione degli artigiani e delle piccole imprese guidata da Roberto Bottan sarà per l’Italia un anno in chiaroscuro con meno tasse e più lavoro.
Tuttavia, per tornare ai livelli pre-crisi, il nostro Paese dovrà aspettare fino al 2024. Al netto di eventuali manovre correttive, la Cgia prevede un calo della pressione fiscale -0,3% (attestandosi così al 42,3%), mentre il Pil dovrebbe aumentare di circa un punto e il numero degli occupati crescere di quasi 112.000 unità, con diminuzione dei disoccupati di circa 84.000 unità. A fronte di questi dati positivi, preoccupa, invece, la mole di tempo che sarà necessaria per ritornare ai livelli pre-crisi, cioè ai valori del 2007.
Intanto l’Associazione bancaria italiana (Abi) rende noto che tra ottobre 2013 e ottobre 2016 sono state accolte 21.498 domande di finanziamento per un controvalore erogato di 6,3 miliardi di euro su un plafond complessivo di 10 miliardi, destinato alle Pmi in bonis che intendano effettuare investimenti in beni materiali e immateriali strumentali all’attività di impresa.
I finanziamenti sono stati erogati nell’ambito dell’iniziativa Imprese in sviluppo, finalizzata a favorire la crescita degli investimenti delle Pmi e rinnovata con l’Accordo per il credito 2015 tra l’Abi e tutte le altre associazioni d’impresa.