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Sarà un incontro delicato quello in programma martedì prossimo tra Ivass e le associazioni dei consumatori, sul salvataggio di Eurovita che, stando alle indiscrezioni degli ultimi giorni, non è così scontato.
“Stanno emergendo e tornando alla luce una serie di situazioni che devono essere chiarite al più presto e confidiamo che ciò avvenga nel prossimo incontro con Ivass”, afferma in una nota Ivano Giacomelli, segretario nazionale dell’associazione Codici. “Ci riferiamo, ad esempio, alle notizie sulla perdita shock da 1,5 miliardi registrata da Eurovita nel 2022, alla corsa contro il tempo per firmare gli accordi vincolanti legati al salvataggio della società, alla modalità con cui le cinque principali assicurazioni italiane parteciperanno a Cronos Vita. Il tutto senza dimenticare il termine del blocco dei riscatti fissato per il 31 ottobre, tra poco di più di un mese. I risparmiatori sono preoccupati e lo comprendiamo”.
Tra le notizie circolate nelle ultime ore, non tranquillizza certo sapere che, stando alle relazioni contabili 2022 predisposte dal Commissario Straordinario Sandro Panizza, Eurovita presenta una perdita di circa 1,5 miliardi.
Il bilancio sarebbe stato redatto senza considerare il principio della continuità aziendale. Questo significa che i titoli sono stati considerati come se dovessero essere venduti oggi e non in futuro, sfruttando un momento economico più favorevole. “Resta il rosso imponente che agita, e non poco, i risparmiatori”, si legge nella nota di Codici. Altro nodo da sciogliere è la liquidità che le compagnie dovranno versare nella nuova società per far fronte agli impegni assunti con gli assicurati. Gli accordi vincolanti tra i soggetti coinvolti nel piano di salvataggio fino a pochi giorni fa non risultavano ancora firmati. “Non solo. Uno degli azionisti avrebbe dato la disponibilità a partecipare a Cronos Vita fino ad un massimo del 10% delle azioni, il che significherebbe per gli altri azionisti dividersi la quota eccedente il 10%, arrivando al 22,5% del capitale. Questo perché il tentativo di coinvolgere nel piano di salvataggio altre compagnie assicurative finora non avrebbe dato i risultati sperati. Come detto, segnali non proprio rassicuranti”
Giacomelli si augura che dopo l’incontro di martedì con Ivass il quadro della situazione possa essere più chiaro. “Lo diciamo da tempo e lo ripetiamo ora: bisogna tracciare un percorso ben definito informando i risparmiatori su quali saranno le prossime tappe, cosa succederà e quando, perché altrimenti si rischia di navigare a vista. I clienti devono essere informati ed aggiornati, a maggior ragione in un contesto così caotico”.