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Coface: l’escalation dei dazi tra USA e Cina minaccia la stabilità economica

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Martedì, 22 Aprile, 2025 - 08:37
Autore: Gillespie

La guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina ha raggiunto un nuovo picco di tensione, mettendo a rischio una delle arterie vitali del commercio mondiale. 

Con dazi reciproci che hanno toccato il 125%, il commercio bilaterale tra le due principali economie globali rischia di diventare proibitivamente costoso ed economicamente insostenibile. A lanciare l’allarme è Coface, che nel suo ultimo report segnala un significativo incremento del rischio di recessione, non solo per l’economia statunitense ma per l’intero sistema globale.

Il conflitto commerciale, esploso nuovamente dopo l’annuncio dei dazi da parte del presidente Trump lo scorso 2 aprile, colpisce duramente comparti chiave: dai beni di consumo cinesi alle esportazioni USA di prodotti agricoli, energetici e tecnologici avanzati. Secondo lo scenario di base delineato da Coface, l’economia statunitense potrebbe entrare in recessione entro fine anno, con disoccupazione in crescita verso il 5-6% e inflazione al 4%. Più drammatica la prospettiva di rischio, che contempla deflussi di capitale e una crisi della bilancia dei pagamenti, alla luce del recente deprezzamento del dollaro e dell’aumento dei rendimenti dei Treasury.

Per la Cina, l’impatto diretto delle tariffe potrebbe essere parzialmente mitigato dalla forza del mercato interno, che vale l’81% delle entrate delle imprese industriali, contro appena il 2,7% delle esportazioni dirette verso gli USA. Tuttavia, l’incertezza prolungata, unita a pressioni deflazionistiche e alla persistente crisi immobiliare, rischia di indebolire ulteriormente il sentiment economico del Paese.

Anche le imprese italiane si trovano a fronteggiare nuove complessità. Le catene di approvvigionamento globali sono messe a dura prova, con il rischio concreto di aumenti nei costi delle componenti asiatiche, riduzione degli sbocchi strategici e una competizione più intensa nei mercati terzi. Tuttavia, come sottolinea Coface, per le aziende in grado di adattarsi, questa fase può rappresentare un’opportunità di riposizionamento, puntando a ruoli centrali in catene del valore regionalizzate. Il conflitto commerciale USA-Cina non è più una semplice disputa bilaterale, ma un possibile punto di svolta per l’economia globale.

“L'accelerazione della guerra commerciale USA-Cina rappresenta un punto di svolta nelle relazioni economiche globali. Non è semplicemente una disputa commerciale, ma un potenziale riassetto strutturale dell'economia mondiale. Quando due economie che rappresentano oltre il 40% del PIL globale impongono reciprocamente dazi superiori al 100%, stanno recidendo un'arteria fondamentale del commercio internazionale”, afferma Ernesto De Martinis, Ceo Regione Mediterraneo & Africa Coface.

Pietro Vargiu, Country manager Coface Italia, aggiunge: “Le imprese italiane affrontano uno scenario di crescente complessità, con catene di approvvigionamento sotto pressione senza precedenti. Il nostro settore manifatturiero potrebbe trovarsi esposto a molteplici vulnerabilità: dall'aumento dei costi delle componenti asiatiche alla potenziale chiusura di sbocchi commerciali strategici, fino alla competizione intensificata sui mercati terzi da produttori cinesi in cerca di alternative. Questo riassetto potrebbe però offrire opportunità per le aziende capaci di riposizionarsi come fornitori affidabili in catene del valore più regionalizzate”.

Tag: 
Coface
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