
Aumentano le adesioni degli italiani alle forme di previdenza complementare. Secondo i dati comunicati dalla Covip, a fine 2015 risultavano circa 7,3 milioni gli italiani iscritti ai fondi pensione, per un incremento del 13,4% rispetto all’anno precedente.
Rilevante la crescita dei fondi negoziali (fondi chiusi) con un +27,3% pari a 530.000 iscritti in più, grazie soprattutto all’avvio del meccanismo di adesione automatica di tipo contrattuale di tutti i lavoratori dipendenti del settore edile mediante versamento del contributo a carico del datore di lavoro. In particolare, nel corso del 2015 le adesioni al fondo di settore, Prevedi, che a fine 2014 contava 39.000 iscritti, sono salite fino a coprire quasi l’intera platea di riferimento di circa 570.000 unità.
Nei fondi aperti gli iscritti sono aumentati di 93.000 unità (+8,8%); il totale a fine settembre è di 1,150 milioni. Gli iscritti ai PIP “nuovi” sono 2,5 milioni, circa 238.000 unità in più (+10,1%) rispetto alla fine del 2014.
Alla fine di dicembre 2015, il patrimonio accumulato dalle forme pensionistiche complementari si è attestato a 138,4 miliardi di euro. Se si escludono i fondi pensione preesistenti e i PIP “vecchi”, per i quali i dati non sono ancora disponibili, l’aumento è di 5,7 punti percentuali rispetto alla fine del 2014. Le risorse dei fondi negoziali ammontano a 42,5 miliardi, in crescita del 7,3 per cento. I PIP “nuovi” dispongono di un patrimonio di 19,4 miliardi e i fondi aperti di 15,4 miliardi; l’incremento nell’anno è stato, rispettivamente, del 10,4 e del 18,7 per cento.
I rendimenti medi, al netto dei costi di gestione e della fiscalità, si sono attestati al 2,7% nei fondi negoziali e al 3% nei fondi aperti; per i PIP “nuovi” di ramo III, il rendimento medio è stato del 3,7%. Nello stesso periodo il TFR si è rivalutato, al netto delle tasse, dell’1,2%.