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Gli attacchi cyber su larga scala andati a segno lo scorso anno hanno ribadito la necessità di costruire organizzazioni cyber resilienti, secondo la settima edizione di “BCI Horizon Scan 2018”, studio annuale realizzato dal Business Continuity Institute e BSI che valuta lo stato di 657 organizzazioni in tutto il mondo.
Il 53% dei responsabili di business continuity sono particolarmente preoccupati dalla possibilità di un attacco cyber. Allo stesso tempo, il 42% del campione ha paura di una eventuale violazione dei dati aziendali e il 36% teme interruzioni improvvise dei servizi di telecomunicazione o blocchi del sistema IT. Preoccupazioni anche per la sicurezza fisica dei lavoratori, con il 18% delle aziende che citano il rischio di un eventuale interruzione dei servizi pubblici e delle condizioni meteorologiche avverse come alcune tra le minacce maggiormente avvertite.
Il report sottolinea come i professionisti stiano diventando maggiormente consapevoli dei vantaggi assicurati alle aziende dalla business continuity. Cresce infatti l’adozione dello standard internazionale del sistema di gestione per la continuità aziendale (ISO 22301), così come aumentano gli investimenti in programmi di gestione in business continuity. L’86% delle organizzazioni che hanno in essere piani di business continuity validi per cinque o più anni, prevede di mantenere o aumentare ulteriormente l’investimento in business continuity.