De-ospedalizzazione, investimenti sulla specializzazione degli ospedali e sulla medicina territoriale, con un occhio di riguardo alla medicina personalizzata e alla tele medicina. Meno poteri alle Regioni, che restano Enti erogatori, con una riforma del “Titolo V” che riveda il modello di governance e riassegni allo Stato poteri di definizione degli standard, di controllo, intervento e verifica su erogazione e uniformità dei Livelli essenziali di assistenza.
Sono questi alcuni dei principali contenuti del documento elaborato e licenziato congiuntamente, dalle commissioni Affari sociali e Bilancio della Camera sulla sostenibilità del servizio sanitario nazionale. Il documento, approvato all’unanimità con la sola astensione dei deputati del Movimento 5 Stelle e che sarà presentato in luglio alla Camera, prevede anche un’attenuazione dei costi standard, una riflessione sul sistema di finanziamento e sulle assicurazioni e controlli sostanziali sulla contabilità delle imprese. È stato inoltre ribadito che tutti i risparmi realizzati in sanità debbano essere reinvestiti nel settore.
“Dopo un lungo lavoro di ascolto, analisi, confronto e sintesi con associazioni, sindacati, istituzioni e centri studi, abbiamo finalmente approvato un documento tutto coraggio e concretezza per assicurare al Servizio sanitario nazionale quella sostenibilità che oggi sembra scricchiolare” dichiarano Francesco Boccia e Pierpaolo Vargiu, presidenti rispettivamente delle commissioni Bilancio e Affari Sociali, promotrici dell’indagine conoscitiva sulla sfida della tutela della salute tra nuove esigenze del sistema sanitario e obiettivi di finanza pubblica al termine della quale è stato prodotto il documento. “Ora facciamo in fretta, dall’indagine emerge che non c’è tempo da perdere. Regioni e Ministero - auspicano - sapranno trarre indicazioni utili dal nostro lavoro per il dibattito in corso sul patto della Salute. Il Parlamento ha fatto la sua parte, con uno sforzo che ha riscosso un vasto consenso tra tutte le forze politiche, così come dimostrato dal voto favorevole di tutti i gruppi parlamentari, ad eccezione del M5S che - sottolineano in conclusione Boccia e Vargiu - hanno deciso di astenersi”.