
“La pandemia e la recessione stanno creando nuove disuguaglianze tra chi lavora nei settori più colpiti dalla caduta dei consumi (come il turismo e la ristorazione) e chi lavora negli altri settori. Stanno anche accentuando disuguaglianze preesistenti. Sul mercato del lavoro sono penalizzati coloro che hanno contratti a termine, che spesso sono giovani, e le donne, più presenti nel comparto dei servizi. Coloro che hanno redditi e livelli di istruzione più bassi hanno più difficoltà a lavorare in forma delocalizzata”.
Queste le parole del presidente dell’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (Ivass) Daniele Franco in apertura del suo intervento al Welfare Italia Forum 2020 organizzato da The European House – Ambrosetti e Unipol.
Franco si è poi soffermato sulle disparità di accesso agli strumenti digitali, che ha riflessi importanti per l’effettivo esercizio del diritto allo studio, con ripercussioni per l’accumulazione di capitale umano. Anche l’aumento del debito pubblico e il maggior peso assunto dalla spesa per pensioni (data la caduta del Pil) tendono ad accrescere gli squilibri generazionali. “La risposta principale a queste tensioni sta in una ripresa sostenuta dell’economia, che recuperi nel più breve tempo possibile il terreno perduto a causa della crisi sanitaria e ponga fine alla lunga fase di stagnazione della nostra economia”.
Franco ha poi osservato che “l’esperienza della pandemia conferma che l’azione pubblica è cruciale nella gestione dei rischi connessi a catastrofi. E’ altrettanto importante nella gestione dei rischi sanitari, di longevità, di disoccupazione. Il settore privato può tuttavia utilmente affiancare l’intervento pubblico. In linea generale, l’azione privata - in forma individuale o collettiva - può consentire di adattare le prestazioni previdenziali e sanitarie alle specifiche esigenze del singolo. E’ qui fondamentale il ruolo dell'industria assicurativa”.
Un settore assicurativo 'efficiente, che sostenga famiglie e imprese nella gestione dei rischi “è uno dei fattori che contribuiscono ad accrescere il benessere della società e la competitività del sistema economico. In Italia vi sono ancora molti margini per la crescita del settore assicurativo”.