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Dietro il caro RC Auto c’è il tentativo di eludere l’obbligo a contrarre?

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Martedì, 29 Gennaio, 2013 - 06:41
Autore: Gillespie

Le notizie sui rincari delle tariffe Rc Auto sono sempre molto gettonate dai media generalisti che non mancano l’occasione di citare sempre il caso limite del neopatentato napoletano. Anche i meno scafati, ormai guardano con un certo sospetto i listini applicati dalle compagnie in certe aree del Paese. E quello che si dice in giro da tempo è finito al centro dell’attenzione dell’Ivass. L’Istituto che dall’inizio dell’anno ha sostituito l’Isvap sta infatti guardando con attenzione alle dinamiche commerciali delle compagnie, per verificare se la proposta di tariffe Rc Auto troppo salate, non nasconda il tentativo di eludere l’obbligo a contrarre.

A finire nel mirino dell’Isvap è stata Cattolica Assicurazioni. La compagnia veronese è stata infatti sanzionata (2 milioni di euro) a novembre per aver offerto a un giovane napoletano una polizza Rc Auto per il motorino al costo di 2.600 euro. Secondo l’Istituto si tratta di una tariffa fuori mercato. Un tentativo di elusione dell’obbligo legale a contrarre, evitando così di assumere rischi nel territorio napoletano.

Va anche detto che Cattolica non è certo l’unica compagnia ad applicare simili tariffe nelle zone meridionali più a rischio. Perché se è vero che presto altre compagnie potrebbero subire sanzioni simili, è altrettanto vero che il caro tariffe sta facendo esplodere nel Sud il numero di auto senza assicurazione. Secondo uno studio realizzato da Adiconsum sono circa 10 milioni le persone a rischio assicurativo, ovvero non in grado di pagare il premio per rinnovare la copertura. Addirittura, la percentuale di automobili circolanti nelle regioni meridionali senza regolare tagliando sarebbe vicina al 20%.

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