Ci si interroga ormai da oltre un anno su come cambieranno certe professioni, anche nel settore assicurativo, dopo l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea.
Se i problemi di natura prettamente regolamentare hanno trovato soluzione con le compagnie che sposteranno da Londra in Europa la sede del business continentale, un altro fattore di preoccupazione, conseguente allo spostamento delle imprese nei paesi UE, è cosa ne sarà di tutti i lavoratori britannici del settore finanziario.
Uno studio pubblicato dalla Reuters ha provato a far luce sulla questione, intervistando oltre 120 società di servizi finanziari, tra banche, assicurazioni e broker, società di private equity e asset management operanti nel Regno Unito.
Dal sondaggio è emerso che a causa della Brexit 57 imprese ristruttureranno gli organici o trasferiranno i propri dipendenti; 37 imprese del campione ritengono che non ci sarà alcun effetto, mentre il resto degli intervistati ha preferito non commentare o sostiene di non aver ancora deciso il da farsi.
Secondo il report, circa 10.000 lavoratori dell’industria finanziaria si trasferiranno dal Regno Unito in Europa se vorranno mantenere l’attuale lavoro anche dopo la Brexit.
La stragrande maggioranza dei trasferimenti riguarderebbe i lavoratori del settore bancario, mentre per quanto riguarda le assicurazioni, si stimano in circa 100 unità.