
Eiopa non ritiene che debbano essere allentati i vincoli sui requisiti patrimoniali per gli investimenti degli assicuratori in cartolarizzazione. La presidente dell’authority europea Petra Hielkema ha detto che secondo alcune opinioni “ciò potrebbe aiutare, ma i requisiti patrimoniali non sono il principale ostacolo che frena gli investimenti in prodotti di cartolarizzazione da parte degli assicuratori”.
Hielkema ritiene che incentivare gli assicuratori alla cartolarizzazione detenendo meno capitale “non è una panacea per stimolare gli investimenti degli assicuratori in prodotti di cartolarizzazione”.
Hielkema ha spiegato che il comitato congiunto delle autorità di vigilanza europee composto da Esa, Eiopa ed Esma, ha analizzato i requisiti patrimoniali e il loro impatto sul comportamento di investimento degli assicuratori e il risultato evidenzia che “i requisiti patrimoniali sono commisurati ai rischi degli investimenti in cartolarizzazione. Gli assicuratori affrontano molteplici sfide quando considerano la cartolarizzazione come un'opzione di investimento e gli oneri patrimoniali sono solo un fattore nell'equazione”. Un problema significativo è che i prodotti di cartolarizzazione spesso non si allineano bene con le passività a lungo termine degli assicuratori. Gli assicuratori, per natura, gestiscono passività che possono estendersi per decenni, come le polizze assicurative sulla vita. Queste richiedono investimenti in attività che offrono flussi di cassa prevedibili a lungo termine.
Secondo Eiopa qualsiasi modifica al quadro normativo per ridurre l'onere patrimoniale per gli investimenti in cartolarizzazione interesserebbe solo alcuni assicuratori, cioè quelli che utilizzano la formula standard per calcolare i loro requisiti patrimoniali, che è utilizzata prevalentemente da assicuratori di piccole e medie dimensioni che non hanno le risorse per sviluppare modelli interni su misura per calcolare le proprie esigenze di capitale.