Elon Musk, imprenditore visionario creatore e Ceo di Tesla, non è tipo da star fermo sul ciglio della strada a guardare succedere le cose. La scommessa sull’auto elettrica lo ha fatto diventare uno degli uomini più ricchi al mondo e la sua casa automobilista è diventato un gioiello più prezioso di Toyota, tanto per dire.
Lo scorso anno ha testato in California un prodotto assicurativo che non si è rivelato un successo. L’algoritmo che nelle intenzioni avrebbe dovuto fornire agli automobilisti Tesla una copertura più conveniente rispetto a quelle tradizionali, non si è rivelato così innovativo poiché i prezzi delle polizze per le auto elettriche non risultavano sempre così convenienti rispetto alle tradizionali. Anzi. Insomma, non proprio un trionfo che non ha però fermato Elon Musk, deciso a spingere sempre di sui servizi alla persona, partendo dal progettare una vera e propria compagnia di assicurazioni “rivoluzionaria”. Nel corso dell’ultima conference call del 22 luglio, incentrata sul quarto trimestre consecutivo in utile per la casa automobilistica di Palo Alto, Musk ha svelato che “è in corso la realizzazione di una grande compagnia assicurativa” e che “quello che vogliamo fare con Tesla Insurance è riuscire a utilizzare i dati raccolti attraverso la vettura sul profilo di guida dell’utente in modo da valutare correlazioni e probabilità di incidente e mettere quindi a punto un premio su base mensile fatto su misura per ciascun guidatore”.
Parliamo quindi di prodotti pensati su misura che raccogliendo ancora più dati rispetto a quelli che riesce a reperire la black box sullo stile di guida del conducente, riescano ad abbattere i premi di un buon 20%. Tesla punta a presentarsi sul mercato con un prodotto affidabile in alcuni stati americani entro la fine di quest’anno per poi ampliare l’offerta a livello federale. Per questo motivo Musk chiama a raccolta gli attuari: “ho un grande rispetto per la professione attuariale”, ha detto. “Siete bravissimi in matematica e vorrei che alcuni di voi di unissero a Tesla, soprattutto quelli più intraprendenti che vogliono cambiare le cose e sono infastiditi dalla lentezza con cui si muove il settore assicurativo. Questo è il posto giusto: vogliamo attuari rivoluzionari”.