
Secondo il Rapporto Welfare Index PMI Emilia-Romagna, il 37,6% delle piccole e medie imprese della regione raggiunge un livello di welfare alto o molto alto, superando la media nazionale del 33,3%.
Welfare Index PMI è l’indice che valuta il livello di welfare aziendale nelle piccole e medie imprese ed è promosso da Generali con la partecipazione delle principali Confederazioni italiane: Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato, Confprofessioni e Confcommercio.
L'evento inaugurale del roadshow 2025 a Bologna, cui seguiranno le tappe di Torino e Roma, ha rappresentato un'importante occasione per promuovere la cultura del welfare aziendale tra le PMI. Barbara Lucini, Responsabile Country Sustainability & Social Responsibility di Generali Italia e Francesco Bardelli, Chief Health & Welfare and Connected Business Development Officer di Generali Italia e Ceo di Generali Welion hanno dichiarato: “Welfare Index PMI si è evoluto in una nuova fase che prevede un roadshow di approfondimento sulla realtà locale e di incontro con le autorità e con le imprese dei territori. È un segno di maturità del progetto, che da otto anni monitora l’evoluzione del welfare aziendale nelle PMI italiane, e che intende promuovere inmaniera sempre più forte la partnership tra istituzioni e imprese per rilanciare i sistemi di welfare, innovare i modelli di servizio e rafforzare la coesione sociale, anche al di fuori delle aziende. In Generali crediamo fortemente nel ruolo sociale dell’impresa attraverso una maggior consapevolezza in termini di welfare aziendale, certi di poter dare il nostro significativo contributo al sistema Paese”.
Sono emiliano-romagnole diverse best practice di welfare aziendale: 17 delle 142 imprese italiane classificate nel 2024 come Welfare Champion, il livello più elevato secondo l’Indice Welfare Index PMI, e 112 delle 816 Welfare Leader, il livello immediatamente successivo.
La regione produce il 10% del PIL italiano e contribuisce in modo significativo a quasi tutti i settori produttivi, garantendo un apporto elevato alla generazione di valore soprattutto nei macrosettori dell’industria manifatturiera ed energetica e dell’agricoltura, con circa 438 mila imprese, con una concentrazione di 101,7 imprese ogni mille abitanti. Questa diffusione nel territorio è un valore sociale oltre che economico, poiché determina la capacità di impatto del welfare aziendale nelle comunità locali.
Le iniziative di welfare delle aziende raggiungono il 48,6% delle famiglie regionali. Le migliori performance si registrano nella fascia Sud-Est della regione (Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini), dove il 41% delle aziende presenta livelli di welfare elevati.
Il Terzo Settore e gli studi professionali guidano la classifica delle categorie più attive nel welfare aziendale, rispettivamente con il 56% e il 49,4% di imprese impegnate. Anche l'artigianato mostra segnali di crescita con il 28,3% di aziende con elevati livelli di welfare.
Tra i principali fattori di successo emergono la dimensione dell'impresa e la presenza di strutture professionali dedicate alla gestione delle risorse umane. Le aziende con oltre 100 dipendenti mostrano una quota superiore all'80% di welfare avanzato, mentre tra le PMI più piccole l'impegno è comunque significativo: il 44,3% delle imprese tra 10 e 50 addetti registra livelli di welfare elevati.
Il welfare aziendale non rappresenta solo una leva per il benessere dei dipendenti ma ha anche effetti positivi sui risultati economici. L'analisi dei bilanci 2023 di 303 aziende partecipanti al Welfare Index PMI ha confermato che le imprese con programmi welfare evoluti ottengono migliori performance in termini di produttività e crescita occupazionale.