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Ernst & Young: il 42% di manager e dipendenti italiani riconosce l’incremento delle norme contro le frodi

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Venerdì, 29 Maggio, 2015 - 06:28
Autore: Gillespie

Ernst & Young ha condotto nell’area EMEIA (Europa, Medio Oriente, India e Africa) il sondaggio Frode e corruzione, la scelta più facile per la crescita? che ha rilevato come la maggiore pressione sul management per il raggiungimento dei target aziendali, unita alla volatilità dei mercati, provochi un aumento del rischio nelle opportunità di espansione.

Dall’indagine, svolta in 38 paesi diversi e su un campione di 3.800 dipendenti di imprese medio grandi, emerge che a livello EMEIA il 33% degli intervistati considera il management soggetto a crescenti pressioni per espandere il proprio business in mercati ad alto rischio. Il 61% degli intervistati sostiene che in tali mercati la corruzione sia un fenomeno diffuso, e il 37% afferma che le aziende sovrastimano le proprie performance finanziarie per finalità di reputazione.

Il rischio di frode, tuttavia, non è limitato solo ai paesi in via di sviluppo. Il 26% del top management intervistato dice di essere venuto a conoscenza nell’ultimo anno di casi relativi all’anticipo dei ricavi (fenomeno al centro di numerosi frodi). Inoltre, il 21% di coloro che hanno partecipato al sondaggio sostiene che talora i risultati negativi non vengono apertamente condivisi all’interno del proprio gruppo.

In questo contesto, l’Italia presenta una situazione in chiaroscuro. Se da una parte vi è una forte percezione di corruzione, dall’altra parte è altrettanto ben radicata la consapevolezza che il ricorso a strumenti (anche normativi, come il decreto legge già firmato dalla Presidenza del Senato) possano aiutare ad arginare e a combattere questo fenomeno.

Gli intervistati coinvolti nell’indagine ritengono infatti che in Italia la corruzione sia ancora un fenomeno diffuso (per il 67% degli intervistati) e che tra le cause scatenanti ci siano la pressione a trovare nuove fonti di crescita di fatturato (per il 61% degli intervistati) e sviluppare business in aree a rischio più elevato (29%). A tal proposito lo studio evidenzia che a fronte di sistemi di reporting efficaci che consentono al management di far affidamento sui risultati finanziari delle proprie business unit (64%), non sempre lo stesso management è perfettamente a conoscenza dei rischi legati alle business practies dei paesi in cui operano esponendosi in tal modo a rischi di sanzioni o procedimenti.

È stata inoltre riscontrata una forte attenzione agli strumenti per combattere la corruzione. Le normative introdotte negli ultimi due anni, riconosciute dal 42% degli intervistati, hanno avuto effetti positivi sulle condotte aziendali. Per il 67% degli intervistati, la crescente attenzione è riconosciuta anche verso l’adeguata gestione delle segnalazioni pervenute mediante whistleblowing hotline, così come verso l’utilizzo di differenti processi/strumenti, prediligendo il supporto di provider esterni, per la gestione del rischio controparte.

Tag: 
Ernst & Young
Frode

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