Generali Investments – società di asset management del Gruppo Generali con oltre 370 miliardi di Euro di attivi in gestione – ha organizzato nei giorni scorsi a Roma il convegno “Orizzonti della Previdenza”, durante il quale sono stati presentati i risultati dello studio “Documento sulla Politica degli Investimenti e Gestione Finanziaria delle forme pensionistiche complementari: modelli esistenti e prospettive”, a cura del Centro Baffi Carefin dell’Università Bocconi di Milano.
Secondo lo studio, sono principalmente due le novità normative che impattano maggiormente sui fondi pensione negoziali: il Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze n.166/2014 e il Documento sulle politiche di investimento della Covip del 2012.
In particolare il D.M. 166/2014 ha semplificato le restrizioni quantitative agli investimenti (concedendo ai fondi una più ampia copertura dei mercati internazionali e una maggiore flessibilità di gestione) e spostato l’attenzione sul modello organizzativo di gestione e controllo del rischio.
Il documento sulle politiche di investimento ha fornito uno standard unico per l’informativa inerente l’approccio agli investimenti dei fondi.
Lo studio ha valutato la qualità dell’informativa prodotta da un campione di quasi 20 fondi in relazione ad alcuni parametri tra cui la complessità del fondo e le caratteristiche demografiche dei suoi iscritti.
“Al centro della gran parte delle attività di Generali Investments – ha dichiarato Santo Borsellino, CEO della società di asset management del Gruppo Generali – vi sono i nostri clienti istituzionali, principalmente fondi pensione. L’evento organizzato oggi dimostra l’impegno di Generali Investments a seguire l’evoluzione del settore della previdenza complementare per essere in grado di fornire il miglior supporto possibile agli attori che vi operano e a creare occasioni di incontro tra le varie forme di previdenza complementare stimolando confronti e partnership di lungo termine. Siamo orgogliosi di aver lavorato a questo scopo con la più prestigiosa e autorevole università italiana nel campo dell’economia e del business”.
Sergio Paci, docente dell’Università Bocconi e co-autore dello studio, ha spiegato che “Lo studio è volto ad analizzare come i fondi pensione negoziali italiani reagiscano alle recenti novità regolamentari. Da questo importante lavoro emerge come, di fronte alla possibilità di allargare l’universo di investimento e gli approcci di gestione, i fondi necessitino di sempre maggiori competenze finanziarie. La maggiore attenzione all’aspetto qualitativo dell’investimento richiede infatti che gli operatori del settore si dotino di risorse e competenze più sofisticate di prima, anche facendo affidamento ai migliori partner esterni”.