
Niente da fare. L’incontro romano di lunedì scorso fra Ania e le rappresentanze sindacali per salvare il Fondo Pensione degli Agenti di assicurazioni non ha prodotto alcun risultato e ora la soluzione del commissariamento resta la più probabile.
Al di là delle schermaglie delle ultime settimane ognuno è rimasto sulle proprie posizioni. Di fronte a uno squilibrio contabile prospettico del fondo da 700 milioni di euro, l’Ania ha riconfermato la disponibilità a mettere sul piatto 16 milioni di euro. Un salvagente che per condurre in porto l’operazione avrebbe bisogno, secondo l’Ania, di un piano di ristrutturazione del fondo che preveda il passaggio da un sistema a prestazione definita a uno a contribuzione definita. Secondo l’Ania questa soluzione garantirebbe una ripartizione equilibrata dei sacrifici con conservazione delle pensioni in essere e delle dotazioni iniziali degli agenti attivi, pari per entrambi a circa il 60% degli attuali importi.
Su queste basi le associazioni rappresentative degli agenti Anapa e Unapass si sono rese disponibili ad accettare la proposta, considerata però irricevibile da parte dello Sna.
E ora che succede? Intanto l’Ania presenterà la propria proposta al cda del Fondo Pensione Agenti che con ogni probabilità la rifiuterà visto che nel consiglio siedono tre rappresentanti delle compagnie e tre dello Sna e poi la palla passerà alla Covip per il commissariamento.
Lo Sna promette comunque di non rinunciare alla difesa del diritto alla pensione degli agenti - in attività o meno che siano - e fino all’ultimo continuerà a lottare con forme di protesta anche eclatanti.